Oggi – dichiara il presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso – è quasi impossibile per le piccole e medie imprese del settore primario ricevere un prestito dalle banche. Se anche il presidente della Bce Mario Draghi pone l’accento su questa problematica, risulta evidente che la situazione è decisamente drammatica.

Ben due aziende agricole su tre – sottolinea Tiso – sono gravate da debiti e tre su dieci non riescono più a fronteggiarli, con il rischio di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata; in più accanto alla stretta creditizia, si sconta anche il peso eccessivo della burocrazia. Pertanto molte imprese – continua Tiso – sono costrette a chiudere, impoverendo non solo il settore agricolo, ma tutta l’economia nazionale, con un danno difficilmente calcolabile per operatori e consumatori.

Ci auguriamo che il monito di Draghi faccia leva anche sulle amministrazioni statali – conclude Tiso – per un reale avvicinamento tra mondo bancario e pmi del comparto agricolo, ma soprattutto diventa ormai imprescindibile un atteggiamento differente e sicuramente più aperto alle esigenze degli agricoltori.