La gravità della fase recessiva in cui è caduta l’Italia – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non ha esclusivamente conseguenze economiche, ma anche sociali. Molte famiglie sono infatti ormai costrette a cambiare le loro abitudini più sane e a rinunciare a una alimentazione adeguata per i propri figli.

Un chiaro esempio di queste gravi ripercussioni arriva dai dati forniti oggi nel corso della presentazione di Paidòss, il nuovo Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza. L’analisi pone in rilievo come circa il 35% della famiglie italiane non sia in grado di dare il giusto spazio al “baby food” (cibi studiati espressamente per gli infanti), mentre nel 55% dei casi di acquisto il latte artificiale viene scelto solo sulla base delle opportunità economiche.

Situazioni come queste – conclude Tiso – evidenziano ancora una volta l’urgenza di sviluppare immediatamente il settore agroalimentare per fare in modo che questo possa adempiere alla sua vocazione naturale: produrre cibo di qualità per garantire una corretta alimentazione che sia svincolata il più possibile dalle diverse condizioni economiche dei cittadini.