Gli operatori del settore agroalimentare – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non hanno mai nascosto le tante difficoltà interne al comparto nell’affermare i valori della legalità. Infatti perché questo sia possibile occorre prima di tutto che l’esempio venga dall’alto.

Purtroppo però – continua Tiso – ancora oggi le istituzioni sono piene di comportamenti illeciti e pratiche scorrette. E allora diventa poco credibile un messaggio che, retoricamente, parla della necessità di apportare maggiori controlli all’interno della filiera agricola.

La buona legge sul caporalato – conclude Tiso – non è sufficiente a risolvere i tanti problemi del primario. Per farlo infatti serve molto di più, e soprattutto maggiore trasparenza e democrazia in quei luoghi decisionali che dovrebbero lavorare per migliorare la vita dei cittadini invece che per ingannarli.