CONFEURO: L’AGRICOLTURA PAGA IL PREZZO DI UN ANNO DIFFICILE. IL NUOVO GOVERNO PRENDA IMPEGNI CHIARI PER IL RILANCIO

Gen 26, 2021 | Comunicati

L’agricoltura paga il prezzo di un anno senza precedenti nella storia del nostro Paese, facendo registrare un calo della produzione e del valore aggiunto – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Gli ultimi dati Istat rivelano che il volume della produzione agricola si è ridotto del 3,3%, mentre il valore aggiunto ai prezzi base e le unità di lavoro sono diminuiti rispettivamente del 6,1% e del 2,4%. Gli effetti dell’emergenza si fanno dunque sentire anche nel settore primario, uno dei pochi a non aver mai sospeso le proprie attività assicurando le forniture di generi alimentari a tutta la popolazione. I numeri diffusi dall’Istat dovrebbero spingere l’esecutivo a riprendere al più presto in mano le questioni più urgenti per i coltivatori, ponendo rimedio al vuoto apertosi in seguito alle dimissioni della ministra Bellanova – prosegue Tiso. Anche se nel complesso il settore ha tenuto bene, per la maggior parte dei prodotti agricoli l’anno passato ha fatto segnare il segno meno. A soffrire sono state in particolare l’olivicoltura (-18%) e tutte le attività secondarie quali agriturismi, servizi per il primario e florovivaistica. Nonostante le difficoltà, secondo le prime stime nel 2020 l’agricoltura italiana si è collocata al primo posto in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi di euro, davanti a Francia e Spagna. Ci aspettiamo quindi che il settore primario ricopra un ruolo centrale nel Recovery Plan che il Governo presenterà a Bruxelles a metà febbraio. Il rilancio dell’economia potrà avere successo solo se farà dell’agricoltura uno dei suoi pilastri fondamentali, puntando su transizione verde, semplificazione burocratica e innovazione digitale.