Il settore agricolo, colpito ulteriormente dall’IMU, – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non può reggere nuovi costi come quelli derivanti dall’aumento dell’Iva.

Il mondo agroalimentare ha evidenziato più volte lo stato di affanno nel quale si trova, testimoniato anche dalla chiusura di quasi 30 mila aziende nel primo trimestre del 2012. In questo momento – continua Tiso – serve il totale sostegno delle istituzioni per salvare numerosi posti di lavoro, competenze e il prestigio internazionale del Made in Italy, non altre misure con la conseguenza di aumentare le difficoltà del primario.

Nonostante si parli di ‘fase due’ ormai da molto tempo, – prosegue Tiso – ancora non si è fatta nessuna riforma strutturale volta a promuovere la realizzazione delle infrastrutture necessarie per migliorare la qualità del comparto agroalimentare e per rilanciare la sua centralità nell’ambito del sistema Paese.

L’auspicio – conclude Tiso – è che finisca quanto prima la logica dell’utilizzo dell’agricoltura come mezzo per far cassa e che si ragioni con urgenza sul modo con il quale favorire la sua ripresa.