CONFEURO: LOMBARDIA, L’ALTRA EMERGENZA SONO LE POLVERI SOTTILI. SUBITO UN FRENO AD ALLEVAMENTI INTENSIVI E SPANDIMENTI

Nov 4, 2020 | Comunicati

La salute e l’ambiente devono essere tutelati in modo integrato e coerente, abolendo le pratiche agricole e zootecniche che portano beneficio a pochi e danno a molti – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Apprendiamo con preoccupazione che gli spandimenti nei campi dei liquami degli allevamenti intensivi è ripresa a pieno ritmo in Lombardia, provocando un aumento dell’inquinamento atmosferico da polveri sottili soprattutto nelle campagne di Brescia, Mantova e Lodi.
Nel frattempo, la Regione Lombardia ha deciso di ridurre i vincoli per lo spandimento dei reflui legandoli alle condizioni climatiche. Il provvedimento lascia però invariato il numero complessivo dei giorni di divieto, che restano 90. Si cerca in questo modo di rendere più flessibile una pratica che è l’ultimo atto di una filiera produttiva ormai insostenibile – spiega Tiso. In Lombardia si concentrano circa un quarto dei bovini e la metà dei suini allevati in Italia, applicando tecniche intensive che causano l’immissione nell’atmosfera di polveri sottili sicuramente pericolose per la salute umana.
Ci troviamo davanti a un evidente paradosso. Mentre sono in arrivo nuove misure restrittive per l’emergenza sanitaria che colpiranno duramente molti settori, le amministrazioni locali e il Governo non fanno un solo passo per proteggere la salute dei cittadini su altri fronti. Ed è proprio la Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus, a farne le spese. La crisi in corso offre un’occasione unica per voltare pagina, ma per farlo occorre riconoscere gli errori del passato ed evitare di ripeterli all’infinito.