Con la stagione dei raccolti ormai alle porte, l’agricoltura italiana si trova di nuovo ad affrontare il problema della carenza di manodopera – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Lo scenario che abbiamo di fronte rischia di assomigliare molto a quello dell’anno scorso, quando i limiti agli spostamenti avevano impedito a molti stagionali stranieri di giungere in Italia. Molti di loro sono infatti rientrati nei Paesi nel 2020 e non sono più tornati, mentre altri non riescono a raggiungere l’Italia a causa dei blocchi alle frontiere. Nel frattempo, l’assegnazione delle quote previste dal decreto flussi del 2020 procede con troppa lentezza. Per un settore dove il 32% dei lavoratori è straniero, si profila quindi una nuova emergenza.
Forti dell’esperienza di un anno fa, disponiamo degli strumenti e delle conoscenze necessarie per far sì che i raccolti non vadano persi. A questo fine è opportuno accelerare l’approvazione delle nuove quote di stagionali. Altrettanto importante è approvare le domande di regolarizzazione dei lavoratori impiegati in agricoltura già presentate alle Prefetture – continua Tiso. Sono infatti ben 30mila gli stagionali che hanno visto scadere il loro contratto prima che la loro istanza di regolarizzazione fosse esaminata.
Anche questa volta l’agricoltura è pronta a dare il suo contributo, ma deve essere messa nelle condizioni di farlo. Tra le possibili misure urgenti, va valutata anche la proroga dei permessi di soggiorno dei cittadini extracomunitari in scadenza e nuovi incentivi per gli italiani che intendono prestare la loro opera nei campi. Al Governo chiediamo di agire con rapidità e decisione adesso per non arrivare impreparati alla stagione dei raccolti.