La pressione fiscale sull’economia italiana, la più alta al mondo con il 55% secondo i dati di Confcommercio, rappresenta un enorme ostacolo allo sviluppo e non permette nessuno slancio fuori dalla crisi economica. A rendere la situazione ancora più difficile – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è il livello del sommerso, pari a 154 miliardi e al 17,5% del Pil.
Diversi settori, – continua Tiso – tra i quali quello agricolo, non sono più in grado di reggere questo enorme carico fiscale e molte aziende sono costrette a cessare la propria attività (ogni giorno chiudono 35 imprese). Per quanto la necessità di rimettere in ordine i conti pubblici abbia giustificato un certo rigore – prosegue Tiso – è ora il momento di allentare la morsa e di dare il via alla famosa ‘fase due’.
L’economia interna – conclude Tiso – rischia di entrare in una fase depressiva senza precedenti ed è per questo che il governo deve intervenire subito con nuove misure per la crescita, aumentare i livelli salariali e dare una scossa positiva ai consumi.