CONFEURO: RAPPORTO ISTAT, EQUITA’ NON PERVENUTA

Mag 22, 2012 | Comunicati

La fotografia scattata dall’Istat sulle disuguaglianze sociali italiane – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è impietosa. Anche se a colpire è soprattutto la situazione dei giovani, delle donne e del Meridione, non si può certo dire che questi dati siano inaspettati. Infatti, come ha rilevato lo stesso Istat, le disparità cominciano dagli anni 60, manifestandosi già nelle scuole. Il rapporto evidenzia anche il grande ridimensionamento degli operatori agricoli negli ultimi cinquant’anni, passati dal 7,7% della forza lavoro all’1,6%, confermando quindi il risultato del disinteresse delle istituzioni.

Quel che però è francamente insopportabile – continua Tiso – è che, nonostante i ripetuti annunci per una maggiore equità sociale, ancora nulla sia stato fatto in tal senso. Il fisco continua ad agire solo nell’ottica di rimpinguare le malandate casse dello Stato, ma non assolve in alcun modo il suo ruolo di riequilibratore sociale, e anzi non fa che accentuare le già evidenti distanze di reddito.

A preoccupare ulteriormente – prosegue il presidente nazionale Confeuro – è il Sud. E’ proprio qui che c’è urgenza di interventi a sostegno delle fasce sociali più deboli, ed è qui invece che la spesa sociale del 2009 è diminuita dell’1,5%, al contrario del Nord-Est dove è aumentata del 6%.

i numeri forniti dall’Istat – conclude Tiso – lanciano un vero e proprio allarme, nonché una richiesta di aiuto da chi in questo momento difficilmente riesce ad andare avanti. E’ ora che si intervenga con riforme strutturali volte a diminuire la forbice tra ricchi e poveri, ampliata si dalla crisi economica, ma purtroppo anche una triste costante del Paese.