CONFEURO:  RILANCIO AGRICOLTURA, CREDITO BANCARIO NON BASTA. LO STATO TORNI PROTAGONISTA

Mag 5, 2020 | Comunicati

I finanziamenti delle banche garantiti dallo Stato non possono essere l’unico strumento per sostenere il settore primario in una fase così critica – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Per immettere nuova liquidità nel sistema occorre una strategia più coraggiosa, che non si limiti a far indebitare ulteriormente le aziende agricole, seppure a condizioni agevolate.
Di fronte a uno scenario eccezionale, c’è bisogno di misure eccezionali. Occorre superare gli schemi e le regole che hanno dominato finora la politica economica italiana ed europea, prevedendo anche la possibilità di concedere finanziamenti a fondo perduto per un’immissione di nuova liquidità che non si traduca in nuovi debiti per le aziende – continua Tiso.
In questa fase sono molteplici gli strumenti a cui si può fare ricorso. Tra questi una riduzione del carico fiscale, misura che non comporta complicate procedure e permette di dare respiro immediato alle aziende. E’ inoltre necessario aiutare anche le imprese già in sofferenza, che al momento – secondo quanto previsto dal decreto Liquidità – sono escluse dalle agevolazioni per i finanziamenti gestiti dall’Ismea.
L’agricoltura ha fatto la sua parte durante l’emergenza coronavirus, grazie all’impegno delle aziende che hanno continuato a lavorare per garantire le forniture di generi alimentari a tutta la popolazione. Ora lo Stato è chiamato a riconoscere il ruolo del settore primario e a diventare protagonista della rinascita. Se vuole farlo, non può delegare in toto al sistema creditizio privato la funzione di sostenere un settore cruciale per l’economia e la vita del Paese.