CONFEURO: RIPARTIRE DAL NO AL CETA PER DARE VITA AD UNA AGRICOLTURA DIVERSA

Lug 6, 2017 | Comunicati

La battaglia contro il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada, non è un punto di arrivo, ma solo il primo passo per iniziare finalmente a ragionare su una agricoltura con al centro le Pmi e non le multinazionali.

Il Ceta rappresenta la prosecuzione logica della deriva presa dalla politica e dalle grandi lobby che gravitano attorno al mondo dell’agroalimentare; e per questo che, per quanto assurdo nei contenuti, questo tentativo di accordo non stupisce più di tanto.

La vera battaglia da condurre per rilanciare l’agricoltura non si limita a rifiutare con forza il Ceta, il Ttip e tutti i trattati capestro di questo tipo, ma deve avere come orizzonte quello di un comparto pensato e normato sulle esigenze dei consumatori e sulle qualità delle Pmi del settore. Le grandi imprese non sono infatti interessate a garantire la biodiversità, la salubrità delle produzioni e il rispetto dei territori, gli agricoltori veri invece si.