CONFEURO: SEGNO DISTINTIVO, IL PROBLEMA NON E’ NELLA COPERTINA

Mag 29, 2015 | Comunicati

L’elaborazione di un marchio unico per presentare all’estero le produzioni agroalimentari italiane – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – evidenzia due errori clamorosi: il primo è quello di continuare a credere (o forse a far credere per rendere felice qualcuno) che il solo livello dell’export possa risollevare il primario noistrano; il secondo è quello di continuare ad agire per vie populistiche e di propaganda invece di lavorare sulle numerose ed evidenti falle sistemiche della filiera. E’ inoltre incredibile – prosegue Tiso – che operazioni come “il segno distintivo” vengano fatte dallo stesso governo che non fa che lamentare la presunta strumentalizzazione delle vicende da parte di chi non si mostra persuaso delle sue politiche.

Come Confeuro – conclude Tiso –, e soprattuttto come organizzazione di rappresentanza agricola, siamo divenuti ormai immuni ai fantasmagorici numeri promessi dal governo (50 miliardi di export entro il 2020, 70 miliondi di euro in promozione, migliaia di posti di lavoro). Quel che conta ora è solo la dimostrazione di avere capacità di ascolto e di non voler escludere dal dibattito quelle centinaia di migliaia di operatori del primario che non concordano con le linee dell’esecutivo. Farlo rappresenterebbe un’ulteriore conferma dell’arroganza mostrata in questi mesi e un forte atto di rottura dalle conesguenze certamente negative.