Il settore vitivinicolo – dichiara il presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso – è un esempio rilevante di quella parte del primario italiano ancora in salute, in quanto artefice di ingenti ricavi e fautore di identità culturale. E’ proprio da questa vitalità e coinvolgimento – sostiene Tiso – che deve scaturire il rilancio dell’agricoltura, come anche è emerso dall’ottimo risultato che ogni anno ha il Vinitaly in termini di partecipazione di pubblico e presenza di variegate realtà produttive.

Ciò che soprattutto conta per la sua salvaguardia è tutelare le coltivazioni e le aziende che vi sono coinvolte; in questo proposito – ricorda Tiso – lo studio effettuato dal centro ricerche dell’Ong americana Conservation International di Arlington ha fatto emergere che tutte le zone vinicole attuali si ridurranno drasticamente in favore di uno spostamento più a nord e più in lato, in uno scenario in cui l’europa mediterranea potrebbe avere una perdita del 68% delle coltivazioni.

Uno situazione del genere non sarà accettabile e pertanto – conclude Tiso – è necessario quanto prima agire con politiche serie e proposte concrete da parte delle istituzioni per la ripresa del comparto agricolo italiano, che non si può certo permette il lusso di perdere un settore così importante e fondante della tradizione agroalimentare del Belpaese come quello del vino, da sempre non solo fiore all’occhiello delle produzioni italiane, ma soprattutto fondamentale per la fama e il prestigio dei marchi italiani all’estero.