La contraffazione dei prodotti agroalimentari italiani – dichiara il presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso – rappresenta non solo un grave danno per le aziende nostrane, ma si pone anche come un evidente freno per la ripresa del settore agricolo.
Le notizie di oggi, da un lato l’operazione “Santa Claus” dei Nas di Bologna che ha portato al sequestro di 30 tonnellate di materie prime per dolci natalizi e un prosciuttificio in provincia dei Forlì, dall’altro la Finanza di Salerno che ha confiscato 7 quintali di pesce surgelato, evidenziano – sostiene Tiso – la necessità di rafforzare i controlli per garantire che le qualità dei prodotti nostrani non siano compromesse e per questo sospettate sui mercati esteri.
Le cifre sulle falsificazioni alimentari sono allarmanti se si pensa che in Italia sono pari a più di 1,1 miliardi di euro, somme che – sottolinea Tiso – se utilizzate per la messa in atto di quei processi di modernizzazione, fondamentali per il settore agroalimentare, potrebbero determinarne un significativo rilancio.

Ed è per questo che risulta necessario – conclude Tiso – che le nostre istituzioni facciano più pressione su quelle europee, troppo spesso colpevolmente poco attente in tal senso, per la messa in atto di quelle norme assolutamente indispensabili per la difesa dei marchi italiani.