La crisi del primario, – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – particolarmente grave per l’Italia se si considera il peso che il comparto agroalimentare ha avuto nella crescita dell’intero sistema paese, richiede sforzi collegiali che sfocino in soluzioni condivise, altrimenti non potrà mai essere realmente superata.

Una delle difficoltà maggiori dell’agricoltura italiana – continua Tiso – sta proprio nella mancata capacità di riformarsi rapidamente a causa della sua eccessiva burocratizzazione e della sua scarsa coesione. Ed è proprio da qui, soprattutto in contesto storico dove la prossima Pac potrebbe essere determinante per il comparto agroalimentare italiano, che bisogna ripartire per dare prova di compattezza e di condivisione di obiettivi.

La nostra idea è sempre stata quella di considerare l’agricoltura come un bene che supera i recinti nazionali per posizionarsi in quelli europei, al pari di un progetto politico complessivo e non più rinviabile. Per arrivare a Bruxelles con una voce unica – conclude Tiso – è necessario un grande sforzo collettivo da perte di tutti gli attori del mondo agroalimentare, magari partendo proprio dalla necessità del riconoscimento del protagonismo del primario all’interno del percorso di uscita dalla crisi economica.