Non esistono soluzioni semplici a un problema complesso come quello della Xylella. Ciò nonostante, la Regione Puglia sembra intenzionata a imboccare una scorciatoia che presenta più controindicazioni che certezze – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Attraverso il nuovo Piano di contrasto alla Xylella, presentato di recente alle parti sociali, l’amministrazione regionale pugliese vorrebbe rendere obbligatori interventi che si fondano su un massiccio ricorso agli insetticidi. Una misura di questo tipo è in aperto contrasto non solo con la Nuova Strategia Europea della Biodiversità, ma con l’intero impianto del Green Deal, rimasto finora sulla carta.
Ancora una volta la politica sembra guardare solo ai risultati di brevissimo termine, ignorando gli effetti sul medio e lungo periodo di pratiche i cui effetti collaterali rischiano di superare di gran lunga gli eventuali benefici – continua Tiso. Basti pensare che i quattro insetticidi proposti – Deltametrina, Acetamiprid, Fosmet e Spinetoram – sono ad ampio spettro e molto velenosi per suolo, acque, piante e animali. Per non parlare del fatto che si raccomanda di effettuare i trattamenti durante le prime ore del mattino, momento di maggiore attività di api e altri insetti indispensabili per mantenere in equilibrio l’ecosistema.
Chiediamo pertanto al presidente Emiliano e a tutta l’amministrazione regionale di recuperare il tempo perduto nella lotta contro la Xylella investendo finalmente le risorse dell’Unione europea per incentivare le buone pratiche sostenibili e proteggere le piccole aziende che difendono la biodiversità. Il piano proposto, oltre a essere privo di visione, finirebbe infatti per danneggiare l’agricoltura pugliese di qualità e la salute dei consumatori.