Si è appena concluso presso l’hotel Holiday Inn di Roma il Consiglio nazionale Confeuro. Nel corso dell’assise i delegati hanno discusso delle diverse problematiche che attanagliano il settore agroalimentare e delle falle mai sanate di una filiera indebolitasi nel corso degli anni anche per via di quelle riforme lungamente attese dagli operatori del comparto e mai realizzate.
Tra le misure considerate essenziali da Confeuro per rilanciare l’agricoltura italiana: la tutela dela democrazia nel settore”. “E’ ormai evidente – si legge nel documento approvato ad unanimità dal Consiglio – come una delle storture più gravi per gli agricoltori italiani sia quella determinata dalla scarsa considerazione che le istituzioni hanno per tutti coloro che, in dissenso con i metodi e gli approcci usati dalle tradizionali sigle di rappresentanza, hanno scelto di tutelare la propria professionalità e il proprio lavoro attraverso altre organizzazioni”.
Secondo Confeuro infatti “è incomprensibile come dinanzi al tracollo del patrimonio agricolo italiano degli ultimi decenni nessuno si sia assunto le proprie responsabilità e si appigli ora agli effetti della crisi internazionale per giustificare l’immobilismo e l’arretratezza del comparto agricolo; ed è per queste ragioni che, oggi più che mai – conclude il documento approvato dal Consiglio nazionale – diviene doveroso riappropriarsi dei valori della democrazia come arma contro la recessione economica e culturale del paese”.