Davide SASSOLI – Presidente del Parlamento Europeo

Set 17, 2019 | Dalla Confeuro

LA BELLA AGRICOLTURA
Robber Barons (Capitalisti Rapaci) o Contadini

Parole sante, benedette, quando ti assalgono le orecchie: “Abbiamo tutti dinanzi una sfida importante, per cambiare l’Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese, dobbiamo difendere i prodotti della dieta mediterranea, sostenere e valorizzare le nostre prelibatezze, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani, donne e uomini che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne. Più investimenti nella sostenibilità e nell’economia circolare più imprese di qualità. La Politica Agricola Comunitaria sarà orientata sempre più sulla Green Economy, la natura, il cibo genuino la conservazione dell’ambiente!..”

On.le Sig. Presidente,

non avremmo voluto importunarLa, ma ci stiamo domandando, come cittadini e consumatori, che forse sia il caso di approfondire la narrazione e le radici del cibo, per apprezzare i doni della terra che in fondo sono le Radici della vita.

Accade che mentre sei intento a scavare, per andare più a fondo, ti capita di girare la copertina di un libro e ti ritrovi a leggere: “il Pianeta di Tutti – come il capitalismo ha colonizzato la terra (Feltrinelli)”. D’un fiato: “C’è un filo diretto che parte dai campi di sterminio nazisti e arriva direttamente nei supermercati dove la gente acquista gli alimenti. I fornitori di materia prima sono gli stessi, il disinteresse per l’utente finale è lo stesso. Nel 1927 la Standard Oil americana dei Rockfeller e la IG Farben tedesca, futuro pilastro economico del potere Hitleriano, fondarono la Standard IGFarben che collaborò, a mettere in piedi il lager di “Auschwitz” fornendo capitale e tecnologie. La IG – Farben, che era in società con la Monsanto, e di cui faceva parte anche Bayer, produceva lo Zyklon B, un pesticida a base di cianuro usato nei campi di morte nazisti, considerato “arma del delitto” al processo di Norimberga, (…)”! “quelle formule, finita la guerra, sono diventati prodotti agrochimici utilizzati nell’agro – Industria e tutt’oggi sono in uso (…..).
Hanno già distrutto il 65% del suolo, dell’acqua e della biodiversità, emettendo il 50% di gas serra.
Tutti questi metodi distruttivi per fornire a malapena il 30% del cibo di cui si nutre Il mondo (…….)

Ci sono nomi e cognomi di chi ha contribuito a portare il mondo sull’orlo del collasso?

QUESTA È UNA DENUNCIA – senza peli sulla lingua, contro lo sfruttamento del suolo e la scomparsa delle varietà agricole e si rischia in concreto, a breve, l’estinzione della bio diversità! – Un ritratto nero della realtà??

È quanto afferma Vandana Shiva irriducibile ambientalista che da anni si batte per una maggiore giustizia sui temi dell’alimentazione, dell’agricoltura e di tutti gli argomenti collegati. Poi continua (…). «alla testa del “male” c’è la “proprietà intellettuale” che crea monopoli sui semi, sul cibo, sulle comunicazioni, sulle transazioni finanziarie. I robber barons (Capitalisti Rapaci) odierni, operano nelle tecnologie dell’informazione, nella finanza, nell’agricoltura, nelle biotecnologie, settori che convergono tutti nell’economia digitale. Le tecnologie dell’informazione, grazie alla digitalizzazione, trainano il mondo finanziario e l’economia. In questo panorama la natura è vista come nemica, è iniziata una nuova fase dell’agroindustria, la chiamano Agricoltura Digitale, l’agricoltura senza agricoltori.(…).»

L’autrice del libro, è sotto il tiro delle multinazionali, segno che l’azione di questa donna è temuta dal potere economico.

On.le Presidente, l’Europa nella sue prerogative deve fare chiarezza, c’è bisogno di risposte supportate dalla ricerca e certificate dalla scienza.

Il silenzio è foriero di dubbi, altrimenti va spiegato ai popoli d’Europa il concetto di Green economy, cosa si intende per “La bella agricoltura”? Né il futuro del sistema produttivo agricolo può fare leva solo sugli orti in cima ai palazzi, anche se a New York sono di moda e spopolano già!
Se proprio fossimo costretti a fare una scelta, per fortuna che c’è “il contadino”.

Nella notte scrosciò, venne dirotta la pioggia, a strisce stridule infinite;
e il tuono rotolò da grotta a grotta.
Egli, il capoccio, avvolto nel suo mite tacito sonno, non udiva.
Udiva nascere l’erba. Vide le pipite verdi. Il grano sfronzò, quindi accestiva.
Nevicava, il suo sogno, a fiocco a fiocco: candido il monte, candida la riva.
No: quel bianco era fiori d’albicocco e di susino, e l’ape uscìa dal bugno
ronzando, e il grano gli facea lo stocco.
Anzi graniva; ch’era già di giugno.
La cicala friniva su gli ornelli.
Egli l’udiva, con la falce in pugno.
L’acqua scendeva stridula a ruscelli.
(G. Pascoli)