DIZIONARIO ALIMENTARE: F COME FRICO

Mar 10, 2017 | Dalla Confeuro

Il frico (la cui originale denominazione in lingua friulana è fricò) è un piatto a base di formaggio, patate e burro, considerato la preparazione culinaria più tipica del Friuli, più precisamente della Carnia e della cucina friulana.
Questo piatto è stato descritto per la prima volta con il nome di “Caso in patellecte” dal maestro Martino da Como, cuoco del Patriarca di Aquileia Lodovico Trevisan, nella sua opera De Arte Coquinaria verso la metà del XV secolo.
Si tratta di formaggio cotto in padella con burro o lardo. Si presenta in due versioni: friabile o morbido.
Entrambi si possono servire sia come antipasto che come secondo. Sebbene oggi il frico sia visto come un piatto festivo, tradizionalmente la sua preparazione era finalizzata al recupero dei ritagli di formaggio (strissulis), sottili strisce dall’aspetto simile a mozzarella, parte in eccesso dopo la sagomatura delle forme di formaggio.
Il frico friabile o croccante è molto sottile ed è fatto di solo formaggio (generalmente Montasio) che viene fritto in olio bollente. Facile da sagomare è ottimo per delle terrine di funghi o fonduta di Montasio. Può essere servito anche come snack.
Il frico morbido o frico di patate si prepara con del formaggio di diversa stagionatura, patate, burro o olio e sale, si presenta come una grossa frittata. Altre versioni prevedono l’uso della cipolla, o in alternativa mele, zucca, erbe aromatiche (Frico di Flaibano), può essere arricchito con dell’aggiunta di porro o dello speck. Entrambe le tipologie sono abitualmente servite con la polenta.