LA SICUREZZA ALIMENTARE METTE IN ALLARME GLI ITALIANI

Mar 10, 2017 | Dalla Confeuro

Secondo il decimo Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale in Italia e in Europa, realizzato da Fondazione Unipolis, Demos&Pi e Osservatorio, si delinea un quadro, apparentemente, non molto diverso, oggi, rispetto a quello del 2007.
Dopo la grande incertezza registrata alla fine del 2012, che sommava diverse fonti di inquietudine, con l’insicurezza economica a fare da traino e detonatore dell’insicurezza generale e generalizzata, in Italia il quadro sembra essersi in parte normalizzato, lasciando però evidenti tracce di sofferenza. E questioni ancora irrisolte: come le difficoltà che tuttora caratterizzano il mercato del lavoro, e le profonde disuguaglianze allargatesi all’interno della società. Nel frattempo, sono visibili elementi nuovi, che distinguono nettamente lo scenario del 2017 da quello del 2007. Tra questi, il tema del terrorismo, che investe il Vecchio continente in maniera molto diversa rispetto a dieci anni fa, dopo gli attentati avvenuti nel cuore dell’Europa.
Sul piano nazionale, l’indice di insicurezza globale, e con esso le paure che lo compongono, si conferma al primo posto con il 76% (77% nel 2016 e 74% nel 2007). In particolare gli Italiani affermano di sentirsi frequentemente preoccupati, per sé o per i propri familiari, per la distruzione dell’ambiente e della natura (58%), l’inquinamento (55%), la sicurezza dei cibi che mangiamo (47%), gli atti terroristici (44%), la globalizzazione (39%) e l’essere vittima di disastri naturali (38%).
Il dato sulla sicurezza alimentare è in calo di qualche punto percentuale guardando indietro al 2016 (47,4 vs 50,2%), ma è in netto rialzo rispetto al 2007 (47,4 vs 39,2%).
Dopo alcuni anni di contrazione significativa (-22 punti dal 2012 al 2016), l’indice di insicurezza economica (63%) ricomincia a salire (3 punti in più rispetto al 2016) e si attesta sui livelli del 2007. Se consideriamo, nello specifico, le singole paure che compongono la dimensione economica, in testa alla graduatoria gli Italiani collocano quella di non avere o perdere la pensione (38%) e la perdita del lavoro/disoccupazione (37%), in crescita di 3 punti rispetto al 2016 e di 7 rispetto al 2007.
Fonte: Freshplaza