*E U R O P A* IL PECCATO ORIGINALE (A.M.I.Co.)

Apr 2, 2019 | Dalla Confeuro

Non dimenticare che a maggio si vota! Cosi ad un amico! Ma cosa farfugli il governo è solido voteremo fra 4 anni. Cosa…! Non mi sono spiegato, eppure dal 1979 in poi, ogni 5 anni alla scadenza rinnoviamo il Parlamento europeo e, come non mai questo voto sarà decisivo per le sorti della UE. È come dire che l’Europa è al disopra di tutto, anche del nostro Governo? Non ci penso proprio, anche perché di questa Europa si sa poco, per non dire niente. Anche perché ho sempre votato su ciò che succede o non succede in casa mia. È qui che sono cominciate le disgrazie! Infatti, per quattro decenni, il Parlamento europeo è apparso come la somma aritmetica dei diversi “equilibri politici nazionali”, piuttosto che l’espressione della visione che gli europei avevano del proprio destino comune.
Ecco spiegato il perché per oltre 40 anni il Parlamento Europeo è stata una istituzione simbolica. Una sorta di carovana in viaggio continuo tra Bruxelles e Strasburgo. Qualcosa di avulso dalle contese con il coltello tra i denti, per un posto in giunta, un assessorato, un Ministero. Nei fatti anzi spesso il semi ciclo “azzurroluna” è vuoto ma non deserto, ci sono i collaboratori che fanno la presenza, anche perché fanno parte della metodica e sono loro gli attori della “transumanza”.
Ma ormai è tutto chiaro, non perché la Politica abbia colmato il gap tra dimensione nazionale e dimensione europea, ma è la Storia che si è incaricata di farlo.
Non solo in Italia, ma anche in Francia, in Polonia, in Ungheria, gli equilibri politici nazionali sono determinati dal giudizio che si da sull’Europa e sui suoi valori. Lo Stivale paga pegno per il “Peccato Originale” tutta colpa di “Spinelli – Rossi” confinati a Ventotene che hanno pensato all’Europa Unita; mentre oggi è in essere un patto tra forze disomogenee il cui unico collante è stato ed è il rifiuto della UE ,delle sue regole e dei suoi ideali. In questa tornata elettorale gli elettori saranno chiamati a scegliere non solo tra destra e sinistra, ma tra Europa e non Europa.
Diventa ineludibile fare uno sforzo per capire che cosa significhi oggi, per noi, l’Europa. E che cosa abbia significato negli oltre sessant’anni in cui ha condizionato la nostra vita, garantendoci non solo il più lungo periodo di pace mai vissuto dalla Penisola, prima ancora che si chiamasse Italia.
L’Europa non è solo “meccanismi inceppati” incapaci di comunicare con i cittadini, ma bisogna sfatare molti luoghi comuni e spiegare agli europei che, tolto qualche sfizio personale di chi per anni ha munto le mammelle di Bruxelles, il resto del tempo come se l’è spassata e cosa ha fatto per migliorarla.
Luoghi comuni che oggi appesantiscono e stravolgono l’immagine della UE spianando la strada al risorgere degli autoritarismi sulle cui macerie fumanti e insanguinate vennero gettate le fondamenta di una Europa diversa da quella che strumentalmente è diventata.
Resta difficile trovare una giustificazione per orientare i “sudditi” a fare finta che per 40 anni il Tiranno si è sbagliato e, come si fa a dare fiducia a coloroche dichiaratamente si dicono anti – europeisti??

A.M.I.CO La Segreteria