EUROSTAT: CALO DEL COMMERCIO A DICEMBRE

Feb 9, 2017 | Dalla Confeuro

Secondo quanto comunicato da Eurostat, rispetto a novembre 2016, a dicembre 2016 il volume destagionalizzato del commercio al dettaglio è diminuito dello 0,3% nella zona euro (EA19) e dello 0,8% nella EU-28. Nel mese di novembre il volume del commercio al dettaglio era diminuito dello 0,6% nella zona euro e dello 0,1% nella EU-28.
A dicembre 2016 rispetto a dicembre il 2015, regolato per gli effetti del calendario, l’indice delle vendite al dettaglio è aumentato dell’1,1% nell’Eurozona e del 2,3% nella EU-28. La media per l’anno 2016, rispetto al 2015, è aumentata dell’1,8% nella zona euro e del 2,8% nella EU-28.
La diminuzione dello 0,3% del volume del commercio al dettaglio nella zona euro nel mese di dicembre 2016, rispetto a novembre 2016, è stata causata dai cali dell’1,1% per “Carburante per autotrazione” e dello 0,4% per i “Prodotti alimentari, bevande e tabacco”, mentre i “Prodotti non alimentari” sono rimasti stabili.
Nella EU-28, la diminuzione dello 0,8% è dovuta al calo dell’1,0% per i “Prodotti non alimentari”, dello 0,8% per il “Carburante per autotrazione” e dello 0,6% per i “Prodotti alimentari, bevande e tabacco”.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, sono state osservate le maggiori diminuzioni in Finlandia (-3,2%), Regno Unito (-2,8%), Irlanda e Svezia (entrambe -2,7%), mentre i maggiori aumenti in Lussemburgo (+1,9%), Belgio (+1,1%) e Francia (+0,8%). Per l’Italia il dato non è disponibile.
L’aumento dell’1,1% del volume del commercio al dettaglio nella zona euro a dicembre 2016, rispetto a dicembre 2015, è dovuto agli aumenti del 2,1% per i “Prodotti non alimentari” e dello 0,7% per i “Prodotti alimentari, bevande e tabacco”, mentre il “Carburante per autotrazione” è sceso dello 0,9%.
Nella EU-28, l’aumento del 2,3% è dovuto agli aumenti del 3,3% per i “Prodotti non alimentari”, dell’1,4% per i “Prodotti alimentari, bevande e tabacco” e dello 0,3% per i “Carburanti per autotrazione”.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, sono stati osservati i più alti aumenti in Lussemburgo (+14,7%), Slovenia (+10,1%), Romania (+7,9%) e Regno Unito (+6,6%), mentre i decrementi maggiori in Finlandia (-2,2%), Germania (-1,1%), Danimarca e Austria (entrambi -1,0%), e Malta (-0,7%).
Fonte: www.businesscommunity.it