GENNY A’ CAROGNA (Iniziativa Comune)

Set 13, 2018 | Dalla Confeuro

Molti nostri concittadini, si chiedono, perché il “Populismo” non riguarda il popolo? Più di uno…
quindi il popolo non conta? Chiamatelo per nome e, se non basta usate anche il cognome.
Di ” Populismo” negli ultimi 10 anni si fa un gran parlare, studiosi, storici e politologi alla domanda del perché, argomentano : < Stiamo assistendo a una grande ridistribuzione della ricchezza dal Nord al Sud del mondo. E nelle società occidentali questo scossone, aggravato dal trauma dei grandi flussi migratori, si fa sentire in maniera acuta, anche perché tra le cause c'è una forte disgregazione sociale> Peculiare del populismo, di tutti i populismi, come dice la parola, è l’idea di popolo: un popolo mitico, primigenio che viene prima ancora del patto politico, della stessa costituzione. I movimenti populisti nascono dalla paura che questo popolo legittimo, cui si richiamano sempre i leader carismatici, sia in pericolo e che venga disgregato dall’onda della modernità.
La promessa del populismo è di tipo redentivo, si basa sull’afflato religioso di un popolo eletto che il leader vuole salvare come prescelto. Il contrario della democrazia rappresentativa che riconosce la pluralità, l’esistenza e la coesistenza di popoli diversi. L’ideologia populista, in nome di questa idea primigenia di popolo, si trasforma nella lotta del Bene contro il Male.
Il populismo emerge come il grande nemico della democrazia rappresentativa e delle sue regole.
Un leader del nel Movimento populista invece ha “Un ruolo carismatico e sostiene il rapporto diretto con il suo popolo e rifiuta il confronto”!
Molto spesso per difendersi dal sospetto di populismo, alcuni leader di partito dicono ‘noi siamo popolari, non populisti’.
“Tuttavia ogni populismo è diverso. Quando in America Latina i leader populisti vogliono difendere il loro popolo dalla disgregazione si richiamano a un popolo mitico, a un passato di valori ben anteriori a quello del patto costituzionale. Lo stesso Trump, che pure è un acerrimo nemico dei valori liberali, si richiama a quel popolo primigenio, trova il patto costituzionale, non può farsi beffa, come i latinoamericani, della Carta fondamentale. Ciò significa che le istituzioni che discendono dalla Costituzione sono un argine formidabile contro i populismi che tentano di trasformarsi in regime”.
Non sempre le situazioni che fanno riferimento all’uomo solo al comando sono strettamente legate
alla “partitica”, ci sono esempi di populismo anche nello Sport, e nei tanti rivoli della vita sociale. Un esempio recente ha visto come protagonista un capo del “popolo” dei tifosi del Napoli. Maglietta nera, jeans sdruciti, braccia coperte da tatuaggi, sguardo truce e mascella volitiva. Sul petto una scritta gialla: “Speziale libero”, libero cioè l’omicida dell’ispettore di polizia Raciti. Gennaro De Tommaso, detto ‘Genny a carogna’, probabilmente per i modi e l’espressione ferina che lo accompagnano, spicca solitario sulle transenne della curva Nord dell’Olimpico: tratta, indica, comanda, ordina. E alla fine decide cosa fare e come farla. La finale di Coppa Italia si gioca. C’è il suo placet!
Il tutto in diretta tv e sotto lo sguardo impietrito delle Autorità Istituzionali a cominciare dal Presidente del Consiglio,… Coni, Figc e Lega Calcio. Ma è l’ultras che comanda: è lui che decide che detta i tempi: non si gioca, ordina perentorio. Da lì la trattativa serrata, mentre sugli steward piovono fumogeni, mentre un vigile del fuoco viene colpito da un petardo e soccorso, mentre l’assurdo diventa tragica realtà. Non ci fosse un uomo in fin di vita all’ospedale, sarebbe una farsa.
E invece è tutto vero. Alle 21.30 la discussione è chiusa: Genny a carogna dà l’ok. Si gioca, il Prefetto esegue.

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