LA SICUREZZA È FONDAMENTALE

Set 13, 2018 | Dalla Confeuro

Iniziamo col dire che ai termini “sicurezza” e “innocuità” va sempre abbinato il termine “ragionevole”, perché nulla è assolutamente pericoloso o sicuro al 100%. La variabilità genetica umana, per esempio, fa sì che vi siano popolazioni a cui manca qualche enzima a causa di qualche gene recessivo che impedisce la metabolizzazione di una sostanza. Oppure vi siano specifici fattori di rischio che aumentano la probabilità di osservare effetti avversi, anche letali.
L’operazione è riuscita, ma il paziente è morto. Una frase che suona quasi come una battuta, ma che purtroppo trova numerosi riscontri. Nella storia dell’anestesiologia si trovano infatti sostanze come cloroformio, etere e alotano. Tre molecole utilizzate a lungo per anestetizzare i pazienti e quindi sottoporli a interventi chirurgici. In India il cloroformio venne introdotto a Calcutta nel 1853 e nei primi 16 anni di impiego provocò 383 decessi. Un po’ meno l’etere: “solo” 48.
Appurato quindi che il rischio zero non esiste, ma che si deve parlare sempre di rapporto “rischio/beneficio”, torniamo ad occuparci di agrofarmaci.
Prima di autorizzare all’impiego una sostanza attiva oggi vanno eseguiti molteplici test al fine di escludere la sua pericolosità ai livelli di esposizione prevedibili negli scenari reali. Dato che è sempre la dose a fare il veleno, vi sono alcuni test che mirano a individuare la dose che di fatto risulta innocua su cavie in laboratorio, ovvero la Noel, acronimo di No observed effect level.
Esistono anche due altri parametri a integrazione della NOEL, ovvero la Noael e la Loael, cioè la No observed adverse effect level e la Lowest observed adverse effect level. La prima esprime la dose alla quale non si sono osservati effetti avversi. La Noal è infatti quella dose alla quale non si sono osservati effetti in assoluto, nemmeno positivi. La Loael è invece la dose più bassa alla quale si sono rilevati effetti avversi nelle cavie.
La durata di tali test è compresa fra circa tre mesi e un anno, al contrario di quanto avviene per quelli di tossicità acuta legati a una sola somministrazione a “botta secca”. La ricerca della Noel e degli altri due parametri si sviluppa cioè tramite somministrazioni quotidiane di una sostanza attiva, esprimendo la dose in mg/kg/giorno, ovvero, milligrammi di sostanza attiva per chilo di peso corporeo per giorno. L’esprimere i dati in milligrammi per chilo e per giorno ha il fine di rendere uniformi i risultati indipendentemente dal peso delle cavie.
Si possono trovare test effettuati su roditori (topi e ratti), pari di solito a 90 giorni, oppure su cane, arrivando anche a un anno intero. In pratica, considerando la vita media di un roditore e di un cane, le cavie vengono esposte alla molecola per circa un dodicesimo della loro vita. Ciò corrisponderebbe a circa sette anni per l’essere umano. Un lasso di tempo tutt’altro che trascurabile.

Nel corso delle prove le cavie vengono monitorate costantemente al fine di evidenziare effetti di qualsivoglia natura. Al termine del periodo considerato, infine, le cavie vengono sacrificate per effettuare indagini di tipo anatomo-patologico sugli organi interni. Fatto salvo quindi che il lavoro del tossicologo implica aspetti per nulla gradevoli.