GENTILE DIRETTORE DI AVEPA

Mar 30, 2017 | NEWS

Gentile Direttore.

Ho ricevuto in copia diverse note di codesta agenzia in ordine agli aiuti PAC riconducibili ai nostri agricoltori. Nell’ultima ho particolarmente apprezzato la preoccupazione di AVEPA per gli agricoltori costretti ad essere cavie delle pastoie burocratiche che caratterizzano gli aiuti comunitari ai quali un uomo di terra è oramai costretto ad assoggettarsi per ritardare l’ultimo respiro.

Gli agricoltori, e non solo i bravi produttori del Veneto, ma tutti coloro che sono costretti ad indossare per apparenza delle casacche diverse, hanno gli stessi problemi. E questo anche perché le agenzie di erogazione sono il vero “perno” del guazzabuglio pubblico partorito da alcune delle “menti superiori” del Bel Paese. D’altronde è ormai noto: la grandine, il gelo, le alluvioni e la siccità difficilmente intaccano le poltrone e scrivanie, e ancor di meno gli eleganti salotti dei signori accreditati e imparentati con i capetti delle tante sigle sindacali che nascono come funghi e che, per grazia ricevuta e mai richiesta, amano recitare la parte dei preoccupati battipetto delle disgrazie altrui.

Spero che Lei, Egregio Direttore, sia solidale con il concetto che l’agricoltura sia senza bandiera e che, piccoli o grandi che siano, gli agricoltori sono i veri padri di questo mondo. Immagino infatti che sia d’accordo con me quando sostengo che si può fare a meno di tante cose, ma non del cibo.

Gentile Direttore la Sua agenzia giustamente richiama agli obblighi di un accordo in convenzione che, stando ai nostri soci e da constatazione personale, non è però agli atti del soggetto giuridico più volte additato. Per la coerenza che caratterizza AVEPA, stando a quanto riporta in documenti e bandi PSR, le chiedo pertanto, da umile contadino quale sono, di pubblicare proprio il testo della CONVENZIONE TRA AVEPA – CAA EUROCAA srl. E questo perché, dopo tante preoccupazioni, anche noi contadini abbiamo voglia di leggere un romanzo.

Perdoni la mia ignoranza, ma probabilmente Lei ha copia dell’accordo operativo in questione, e magari lo conserva anche gelosamente. Essendo pero io socio unico al 100% del capitale della società contraente, credo di avere un certo diritto a leggerla, visto che, nostro malgrado, non è reperibile tra i nostri atti.

Mi auguro che questa lettera le faccia comprendere quanto sia doveroso da parte Sua informarmi al più presto su quanto detto.

Certo di un Suo immediato riscontro.

Cordiali saluti

Io non mi vergogno se mi chiamano contadino

Rocco Tiso