“GRIDERANNO LE PIETRE” – (A.M.I.CO.)

Mag 15, 2019 | Dalla Confeuro

In piazza San Pietro, Papa Francesco si è rivolto ai giovani con queste parole: «Sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili, tante volte corrotti, stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, per favore, decidetevi prima che gridino le pietre».

Noi da tempo ad alta voce e a viso aperto difendiamo quei valori, non permetteremo che qualcuno assimila la Democrazia ai “fasci”. Se non bastasse andremo oltre.

“L’antifascismo è di tutti”: ragazzi poco più che adolescenti spontaneamente hanno, in un battito di ciglia, issato un muro, all’università La Sapienza per consentire ed ascoltare
Mimmo Lucano, sindaco (sospeso) di Riace sui temi caldi dell’accoglienza”. Lo slogan “Il fascismo non è un opinione”, antidoto al dilagare dei nostalgici di svastiche sul nero.

I ragazzi del terzo millennio hanno dimostrato di avere idee molto chiare – a tratti più degli adulti – sui valori di una Costituzione scritta in un tempo che per loro non è esistito.

Una partecipazione spontanea che deve far riflette soprattutto coloro che parlano a sproposito usando il paravento di “autorità costituita” .Quindi un’iniziativa sociale e non di parte, perché l’antifascismo è un valore costituzionale. I giovani cominciano a mobilitarsi perché la propaganda imposta è inaccettabile e c’è voglia di cestinare i “post strumentali” dei social network. Occorre comunque, ricercare prima il dialogo, perché l’antifascismo non è di destra o di sinistra, sennò vorrebbe dire che abbiamo una Costituzione di parte.

Bisogna dare una risposta seria a un vento forte che si è alzato, non solo in Italia, in direzione ostinata e contraria ai principi fondanti e condivisi della nostra comunità. E per rispondere a questo vento, per farci sentire nel frastuono che si sta’ impossessando del nostro presente, bisogna alzare il volume al massimo dei decibel.

Alzare la voce significa, senza timore, denunciare quello che ci sembra intollerabile. Vuol dire parlare chiaro e dichiarare apertamente, ogni volta, qual’è il nostro pensiero, renderci tracciabili nella mappa intricata della Comunicazione di oggi, essere il più possibile trasparenti. Criticabili, contestabili fin che si vuole, ma limpidi e trasparenti.

La stagione che stiamo vivendo ci impone di restare con forza sempre più noi stessi, ma dobbiamo essere più incisivi, tenuto conto che è l’idea stessa di democrazia ad essere in discussione da forze politiche e gruppi ai confini della legalità, e spesso oltre quei confini, che basano il loro crescente consenso, in Europa ma non solo, su slogan e pratiche che di democratico hanno assai poco.

Di fronte al riemergere, di pulsioni che partono dal populismo per arrivare a forme variabili di autoritarismo, davanti a cortei più o meno autorizzati che sventolano vessilli e simboli propri del fascismo e nazismo, di fronte a minacce sempre più evidenti è il tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Limitarsi a prendere le distanze, recitando la solita litania dei distinguo, si evidenzia, anche se involontariamente, che Orgoglio e Dignità sono favole inanimate.

A.M.I.Co.