CAVALIERE DI GRAN CORDONE (A.M.I.CO.)

Mag 14, 2019 | Dalla Confeuro

L’Italia è un paese di eroi, non solo quelli che hanno dato la loro vita per la nostra libertà, non solo i magistrati che hanno fatto il loro dovere, pur sapendo che mettevano a rischio se stessi e le loro famiglie, non solo i tanti morti sul Lavoro, ma anche uomini e donne che pur nelle condizioni di povertà assoluta hanno trovato espedienti, anche i più umili, pur di portare avanti le loro famiglie a testa alta e con dignità.

Poi ci sono gli insigniti meriti eccezionali cittadini particolarmente meritevoli nel campo dell’economia, delle arti, della filantropia, difensori di pace e dei diritti umani.

Tutti meritevoli dell’onorificenza di Cavaliere. Dopo il Cavalierato della Repubblica, ci sono gli ordini di: Ufficiale, Commendatore, Grande Ufficiale, Cavaliere di Gran Croce e Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone. Quella di Cavaliere di Gran Croce è l’onorificenza più alta conferita dallo Stato italiano, nella persona del Presidente della Repubblica in qualità di capo dell’Ordine al merito della Repubblica. Può comunque, in condizioni eccezionali, essere ‘migliorata’ con la nomina a Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone.

Chi promuove un nome al cavalierato di Gran Croce dovrà infine garantire sul corretto, responsabile e probo stile di vita di questi. Insomma, possiamo dire che per ottenere delle onorificenze bisogna essere dei cittadini esemplari per lo Stato italiano.

Se potessi suggerire un nome, farei quello del mio simile che si nasconde dietro la maschera dell’onesto ma, in realtà, è più lurido di chi condanna.

Esattamente come tutti i nostri simili, un mostro con l’anima più nera del catrame, che continua a praticare le peggiori nefandezze. Ma lui è un professionista, pertanto la segnalazione al merito dev’essere veritiera e neutrale, ma fedele alla realtà. “è un canide Bastardo, rabbioso con il mantello brezzolato. Uno dei tanti che girano per le strade, travestiti da persone normali, ma sotto il pelo nascondono la ferocia, la bava velenosa, in un cupo, rabbioso, paranoico furore di offendere e di praticare la vendetta.

Bestie, per fortuna rare, ladri sfacciati, che rubano a viso scoperto, salvo poi recitare dal pulpito, individui che sembrano all’apparenza “individui”. Poi cala il sipario e il cane si scrolla di dosso tutta quella lana che lo faceva sembrare pecora. Un bastardo lo riconosci nel momento in cui si rivela. Ma non comprendi in breve tempo a cosa stai andando incontro. Un canide bastardo è semplicemente una massa informe di creta molliccia da modellare a proprio piacimento, un ammasso di veleno maligno, che si appiccica, fagocita e sporca. Un cancro vivente, senza valori, feticcio di una comunità, che ha fatto il biglietto per l’inferno “Tu, che non dovresti essere nemmeno degno di parlare ad un’altra persona, resta nel tuo luridume, cane schifoso!”

Insomma, esimio Presidente, ecco la foglia di fico dei perbenisti, falsi come una moneta da tre euro, per apparire belli in un mondo di brutti, lo specchio taroccato dell’immagine truccata da candida verginella.

Tra le varie onorificenze che lo Stato italiano concede ai cittadini, se il canide segnalato è meritevole di ricevere oltre aggiunga il doppio Cordone.

Forse il curriculum del segnalato è più corposo, oppure i termini sono “sgraditi”, ma, senza ombra di dubbio, molto più veri di tutti quelli pronti a pontificare di giorno, salvo delinquere di notte.

Rocco Tiso – A.M.I.Co.