IL DECLINO DEGLI EROI

Mar 28, 2018 | Dalla Confeuro

Molti hanno preso voti, tanti voti, persone perbene ma con un difetto: sono poco conosciuti, forse meglio, “sconosciuti”. Eppure hanno preso tanti voti, che qualcuno dei nuovi On. e più di un Sen. stanno ancora tentando di metterli in fila. Allo Zecchino d’oro un ritornello: 44 gatti in fila × 3 con il resto di 2 – il nostro ritornello non si riesce a comporre, “come li metti metti, sconosciuti restano”, Più di qualcuno: meglio i giovani “volpini” che i vecchi “volponi” –
È irriguardoso immaginare che i volpini siano come i volponi “nani”. Gli uomini si giudicano, non per cosa sembrano ma per ciò che sono!
La democrazia è tale perché esiste la critica, la condivisione ma, anche il dissenso e il voto contrario. Ognuno è legittimato a farsi la sua idea, dei politici che agiscono in rappresentanza e in tale veste approveranno regole, assumeranno decisioni per il bene del Paese.
È proprio qui che nasce il problema. Il nostro sistema democratico e istituzionale, mostra segni di squilibrio, più marcio che sano, purtroppo lo dobbiamo ammettere con amarezza e rassegnazione. La nostra non è una opinione ma una constatazione.
Mentre nulla si muove fino a dopo lunedì dell’angelo, i neo eletti, hanno fatto numero, mandando alle presidenze dei due rami del Parlamento ottime persone, bravi professionisti, ma sconosciuti alla maggioranza degli Italiani.
Qualcuno potrebbe obiettare che lo Stivale ha bisogno di uno scossone, deve uscire dallo stallo e crescere creando lavoro, diverso è assistere ai festeggiamenti come se fosse il giorno della “liberazione”. A tutto c’è un limite, occorre discrezione, l’opera è tutta da costruire.
Noi riteniamo che il Paese ha urgente bisogno di un governo forte e capace di fare scelte ragionate con una maggioranza cemetificata.
Ma mettendo insieme programmi e promesse non si intravedono soluzioni praticabili proprio per la diversità degli obiettivi emersi nella competizione che ha portato gli italiani a pronunciarsi il 4 marzo.
Questo è il punto. Su cui per ora si è sorvolato. Il Presidente Mattarella non ha aperto bocca perché non ha nulla da dire. Gli eroi di Sant’Isidoro non si sono sbilanciati e sembra stiano nella più totale incertezza. Intanto il tempo passa, le attese crescono, qualcuno già azzarda, “Si gioca al rinvio”, con il rischio di buttare la palla in tribuna. Allo stato dell’arte si fa sempre piu strada la preoccupazione che non siamo capaci di prendere di petto le situazioni cosicché si dilatano i tempi confidando solo nei miracoli dei Santi Antonio e Gennaro.
Resta comunque la costatazione che ciò che si dice fuori le mura aureliane, dopo aver attraversato il ponte sul Tevere subisce una camaleontica metamorfosi, che fa emergere inconfutabilmente una voglia di Comando irrefrenabile. Il tutto porterebbe ad un Esecutivo rabberciato e provvisorio, con la Lega disposta ad accantonare in parte i suoi propositi per non irritare i 5stelle, mentre i grillini sono costretti a scartare il reddito di cittadinanza per non infastidire i compagni di ventura o forse di sventura, In sostanza sembra certo che Salvini e Di Maio pur di dare un Governo al Belpaese sono pronti a rimangiarsi tutto o quasi quanto promesso in campagna elettorale.
Fin qui ancora campagna elettorale, ma il 10 aprile c’è il primo appuntamento: il Documento di economia e finanza -DEF- e deve contenere tanta realtà e pochi sogni, come già comincia a ricordare elegantemente l’Europa. è tempo di svegliarsi e cominciare a capire quello che si può fare e quello che invece non si può fare. Un vecchio detto ci dice che la coperta è troppo corta. L’Europa chiama! I vincoli di bilancio sono concordati, firmati e si rispettano! Il tempo delle fantasie, lascia il posto alla realtà, del resto il DEF dev’essere approvato dalle Camere entro fine aprile. Poi va portato a Bruxelles per verificare il rispetto degli impegni. Comunque ci risulta che Katanen è già pronto con la lettera per gli “scolaretti”.
Se effettivamente si vogliono tutelare i cittadini non è difficile fare un Esecutivo responsabile!
Se invece il problema riguarda le poltrone, capiamo che non è facile!
Scusate la schiettezza, ma non possiamo nascondere le preoccupazioni che il cambiamento, il rinnovamento, si sono persi negli scatoloni del 4 marzo.
I mercati, lo spread e la pazienza degli italiani non sono eterni.