IL GIOCO DEL SILENZIO

Ago 9, 2012 | NEWS

Molti lo considerano inoffensivo, ma in realtà è piuttosto pericoloso se non è maneggiato con cura. Il gioco del silenzio, spesso utilizzato per far riposare le orecchie dalle chiassose urla dei bambini, diventa talvolta una vera e propria arma a doppio taglio. Nel caso del settore agricolo, ad esempio, non è affatto un bene che si veda la crisi del comparto agroalimentare come una delle tante determinate dalla difficile situazione economica. L’agricoltura, è bene ribadirlo nonostante si sia nel 2012, è quello strumento attraverso cui l’uomo ciba se stesso e i propri figli, e non è sostituibile con nulla.

I media si interessano troppo poco del mondo agricolo. E’ indubbio che i fatti politici di questi mesi e la crisi della moneta unica occupano, a buon ragione, molto spazio su radio, giornali e tv. Ma è anche vero che i problemi dell’economia reale non devono passare in secondo piano, altrimenti il rischio, per quanto non voluto, è quello di distanziarsi troppo dai problemi che affliggono il maggiore settore strategico italiano e di incrementare il clima di sfiducia che ha colpito molti attori del comparto agroalimentare.

Le falle sistemiche del primario si sono palesate tutte a cominciare dal 2008, ma è evidente che tutto questo è stato possibile solo grazie alla disattenzione, anche mediatica, verso il settore. Nessuno può ragionevolmente credere che le sfortune dell’agricoltura siano cominciate con la crisi dei mutui statunitensi. Eppure delle difficoltà e delle mancate riforme del mondo agroalimentare se ne è parlato e se ne parla troppo poco, si è sempre troppo assorbiti da altro. Anche adesso, nonostante in dieci anni abbiano chiuso il 32,2% delle attività agricole, nonostante la superficie agricola sia diminuita di 5 milioni di ettari dagli anni 70 ad oggi, e nonostante sia chiaro a tutti che con lo sviluppo della green economy l’agricoltura è molto più che una possibilità, il gioco del silenzio non è finito.