L’estate arriva per tutti, si sa. Ma forse sarebbe legittimo pretendere che per l’esecutivo le vacanze fossero un po’ più corte. Il dibattito sulle riforme va avanti ormai da mesi e ogni giorno si festeggiano presunti accordi che poi, chissà per quale motivo, non approdano mai a conclusione. E ancora; qualcuno potrebbe spiegarci in modo tangibile l’effetto delle riforme di assetto costituzionale su temi come il lavoro, gli investimenti o la crisi economica?
E’ bene precisare che noi siamo assolutamente favorevoli a una riflessione generale sul sistema dello Stato, ma questa non può divenire in alcun modo una scusante per non fare altro, e soprattutto per non fare quelle cose di cui i cittadini hanno assoluto bisogno. La burocrazia padroneggia, settori strategici come il primario soffrono e il progetto europeo sembra non andare da nessuna parte. Quando avremo occasione di parlare di questi argomenti o almeno di ascoltare qualcuno che lo faccia? Però in fondo è colpa nostra: lo sappiamo che paese è il nostro, e forse dovremmo semplicemente abituarci. Siamo una paese di allenatori dalle tribune, ma in campo che ci vadano gli altri. E se nessuno lo fa che importa se la partita la si perde a tavolino. La spinta iniziale del nuovo governo a guida Matteo Renzi sembra essersi arenata sotto un ombrellone o tra i castelli di sabbia delle spiagge. Purtroppo però non tutti quest’anno potranno godersi l’estate e più di qualcuno rimarrà a casa, con la paura dell’inverno alle porte.