Gli Inglesi con una risicata maggioranza hanno detto addio a questa Europa.
A mio avviso, indipendentemente dal voto, si tratta di un errore dettato dalla miopia delle istituzioni comunitarie di non voler interpretare il senso dell’Unione Europea.
Ancora fuori luogo le minacce dl esponenti francesi quando evidenziano che gli agricoltori della Regina non riceveranno più gli aiuti PAC
e dovranno pagare dazio per entrare nel mercato unico.
Con un’analisi, anche superficiale, è facile comprendere come una delle
cause che hanno influenzato la scelta inglese stia proprio nella Politica Agricola Comunitaria. Infatti i NO all’Unione Europea sono venuti soprattutto dal Nord Inghilterra e dalle zone nelle quali la Pac ha fatto i maggiori danni.
In realtà infatti le ragioni degli inglesi sono proprio nell’Europa tutta tesa a compiacere le esigenze dei tedeschi e dei francesi e a costringere molti altri partner ad allungare il braccio come fossero dei mendicanti.
Naturalmente l’Iitalia ha comunque trovato il modo di distinguersi, quando si tratta di pagare è in prima linea ma, quando deve portare qualcosa a casa deve passare prima dalla Cacelliera e poi dal “insipiente” mezzo Re francese.
Comunque la BREXIT deve far seriamente riflettere.Non è detto che diventi
un precedente e che, ove non si raddrizzi il tiro e si attuino politiche piu equilibrate nel perseguire l’obiettivo di costruire gli “Stati uniti d’Europa” non si riesca a rilanciare il progetto.
Noi della Confeuro rimaniamo profondamente europeisti; nonché legati al “Manifesto di Ventotene”. Ma perché le cose possano cambiare bisogna cominciare a cambiare. E’ questo il messaggio che ci auguriamo arrivi a Bruxelles