LA “VANGA” È ANCORA UN’IDEA

Giu 11, 2018 | Dalla Confeuro

Un tempo indimenticabile, c’era la terra, intorno ad essa, girava l’uomo e con lui aveva la vanga, la roncola e la falce. In un tempo molto vicino con l’uomo c’era il trattore e gli attrezzi per la raccolta meccanica, oggi in campagna è difficile trovare qualcuno, non proprio nessuno.
A vederci meglio c’è un’applicazione si chiama “Intelliscout”. Dice l’uomo che trattasi di software che raccoglie dati su di uno spicchio di terra coltivato. Prima lo inquadra, poi lo compara con un benchmark e fornisce osservazioni dettagliate sulla crescita, sulla causa di malattie, sulla percentuale di pesticidi. La app integra le previsioni del clima e fornisce immagini di una pianta sana che si possono sovrapporre alla foto della propria per compararle, guardandola da uno smartphone o da un tablet.
E pensare che mio padre interrogava la Luna e seguiva le fasi lunari per avere un raccolto abbondante e sempre di qualità.
Adesso gli agricoltori fanno i conti con la rete, internet, telematico, intelligenza artificiale, digitale, tant’è che i contatti con la terra non li ha chi la coltiva, piuttosto sono le società che detengono i programmi del tipo la “precision farming”. In un rapporto, recente si calcola che la spesa per il precision farming nel mondo raddoppi, da circa 3 miliardi di euro a 6,5 miliardi e visto che entro il 2050 la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere quota 9 miliardi di persone, anche la produzione pare che dovrebbe aumentare. In Europa si ipotizza una crescita intorno al 18%. L’informatica dunque, provvederà ad automatizzare tutti i sistemi di coltivazione, monitoraggio e sensoristica, via via a scomparire dovrebbero essere gli uomini. Si potrebbe affermare che le società di consulenza faranno affari con la terra attuando nuovi sistemi di previsione e pianificazione delle culture e intere schiere di robot agricoli nei prossimi 10 anni.
Ora, però, l’urgenza principale è risparmiare. E fornire soluzioni semplici, che anche i più reticenti o poco avvezzi alla tecnologia possano essere interessati ad adottare. Si legge dell’esempio, è una startup olandese che ha trovato la soluzione per impedire che ogni anno “3,2 miliardi di pulcini siano uccisi”, È il macabro destino dei pulcini maschi delle galline ovaiole. L’industria li sopprime perché allevarli costerebbe il doppio, ma i governi stanno iniziando ad alzare la voce contro questa pratica. Germania e Belgio, ad esempio, hanno varato misure contro l’uccisione di questi animali. La startup ha messo a punto un test che attraverso un semplice marcatore biochimico distingue le uova che genereranno pulcini maschi da quelle con femmine. “Si lasceranno schiudere solo quelle delle femmine, mentre le altre saranno destinate alla commercializzazione”. Il tutto finanziato dai ministeri e quindi dal governo.
Gli americani di Fieldin si sono concentrati sugli sprechi di pesticidi, dimostrando, dati alla mano, che spesso lo spruzzo a pioggia di spray chimici non sortisce gli effetti sperati perché non arriva alla giusta destinazione. “Nel mondo si spendono 14 miliardi di dollari in pesticidi, ma una spruzzata ogni quattro è inutile”, per cui hanno messo a punto, un sistema che, permette di “tagliare del 15% le irrorazioni, del 20% gli sprechi e del 10% i prodotti che non possono essere venduti”.
Da noi sono state sviluppate bioplastiche dagli scarti delle carote o del cavolo. “È un film plastico prodotto al 100% con la carota”, si lavora anche sulle gomme biodegradabili ed altre innovazioni utilizzando scarti vegetali. Gli, esperimenti innovativi in Agricoltura si moltiplicano anche per questo il Parlamento europeo ha acceso i riflettori sull’agricoltura di precisione. Uno studio recente ha pero messo in evidenza che le fattorie del Vecchio Continente si sono ridotte da 12 milioni a 10,5 milioni, anche se le dimensioni aziendali sono in aumento.
L’Europa produce da sola gran parte dei prodotti che consuma, ma l’aumento della popolazione mondiale chiama in causa sistemi per far fruttare meglio la terra e ridurre gli sprechi.
Per garantire la sicurezza alimentare entro il 2050, la UE deve aumentare “la produttività agricola per mantenere gli stessi risultati“. Inoltre, conclude lo studio, l’agricoltura di precisione consoliderà la forza lavoro nelle campagne, dando impiego a figure professionali come il geo-ingegnere, il fattore dell’energia, l’allevatore di insetti, il pharmer e l’esperto del web.
Anche se per la vanga resta una buona idea, il futurismo informatico, il tecnicismo e il modernismo globale per gli alimenti del futuro considera solo “il consumatore”.
Il contadino interpellato, è cascato dalle nuvole, dicendo che le macchine tutto possono fare, ma per la natura e l’ambiente, sono aperte le iscrizioni ai corsi serali.