MA IL MURO NON ERA CADUTO?? – (A.M.I.CO.)

Mag 30, 2019 | Dalla Confeuro

Dopo tante parole, a luci spente, l’Europa riprende la navigazione, stessa rotta stessi timonieri. Un piccolo sussulto, ma la quasi totalità dei passeggeri, sono persone sconosciute. Certamente si è votato non più di tre giorni fa. Le immagini riflettono solo i big, non tutti, ma in via esclusiva quelli che sono di casa nel piccolo schermo, mentre l’attesa per un selfie col Big è snervante, il voto è un gesto gregario compiuto in massa che risponde ad un bisogno di identificazione con il personaggio più che con il progetto politico.

Le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, in meno di 48 ore sono passate alla “cronaca”. Qualcuno obietta e sostiene con insistenza che: quanto accaduto prima del rituale segno di croce, è “storia”. Con tutto il rispetto, paragonare un “big – selfie” con uomini che hanno fatto la storia dando la vita, denota un alto tasso di superficiale ignoranza, che concorre a sminuire i veri valori, che non si rilevano nei “santi” moderni, beatificati per scaltrezza, opportunismo e giammai per un vero programma di sviluppo che risollevi le sorti del Belpaese.

Non sono da meno quelli che hanno abusato dei mosconi, pensando con il ronzio di intimorire chi la pensa in modo opposto.

Scene di un altro mondo, “figuranti”. Ma se togliamo il coperchio alla pentola viene fuori un covo di serpi, pronte a dettare norme per tutelare l’intreccio fra economia e democrazia, favorendo l’irruzione sulla scena sociale e politica dei mercati, che hanno imposto la dottrina finanziaria, in cui la moralità della condotta sociale viene dettata dal responso della Borsa e dagli interessati segnali delle agenzie di rating e dei grandi investitori.

Questa dottrina mistifica la politica e mina la giustizia sociale, sostituita da una sorta di armistizio con la “fame” speculativa della finanza alla quale è trasferita, attraverso i mercati, la ricchezza sociale dei popoli e quella personale dei cittadini.

Dopo la caduta del Muro di Berlino ci si era illusi di trovarci di fronte alla caduta definitiva dei pregiudizi raziali e di poter scivolare lungo un piano inclinato che ci avrebbe portato, prima o poi, alla federazione europea; a distanza di un quarto di secolo, invece, si stanno costruendo, nuovi muri e fili spinati tra i confini degli Stati europei, nell’illusione di poter arrestare i flussi migratori, favorendo rigurgiti nazi – fascisti”. Ciò che indigna è il rimbalzello di accuse e contro accuse, di ripicche e dispetti, di congiure e di agguati concordati, che hanno strappato lacrime e voti. Poi divieti, “moli” serrati, mentre l’intero bacino del mediterraneo è in ebollizione con la prospettiva di divenire teatro di uno scontro epocale.
Tutto lascia intravedere che la politica è un mestiere per professionisti che puntano a fare affari e garantirsi privilegi. Scomparsa la passione civile siamo passati alla fase del temporeggiare, del dire e non dire, della parola predicata che non è quella vissuta, del fraseggio in cui si può leggere tutto e il suo contrario.

Che tristezza, che squallore! Solo calcolo, opportunismo, doppio gioco.
L’unica cosa che ci conforta è la certezza che l’evoluzione tecnologica ha cancellato il periodo dei “ventenni di potere”: ora le leadership sono sempre più precarie, in aggiunta la comunicazione tambureggiante h24, corrode velocemente i leader, che inciampano nell’iper – esposizione mediatica e cadono definitivamente.

A.M.I.Co