NON APRITE QUELLA PORTA

Mag 28, 2012 | NEWS

Sembra un po’ questo il motto dell’agricoltura italiana. Nonostante gli ottimi risultati dell’export, infatti, cresciuto nel valore delle esportazioni dei prodotti agroalimentari del 7% nel primo trimestre del 2012 e pari a 30 miliardi di euro, sono ancora molte le derrate conosciute per la loro genuinità e bontà solo all’interno dei perimetri locali.

Se è vero che molti di questi prodotti sono largamente diffusi all’interno delle regioni di appartenenza soprattutto perché capaci di esprimere la cultura locale, è anche vero che i mercati internazionali hanno dimostrato abbondantemente di gradire quello che i comparti agroalimentari della penisola sono in grado di esprimere.

Come è stato detto in passato, non può essere solo l’export a tirar fuori il settore primario dalla situazione in cui è stato cacciato, ma una netta ripresa dei consumi interni (-2% nel primo trimestre 2012). Questo però certo non significa che non possa dare una mano, soprattutto per mantenere solida la fiducia degli appassionati internazionali del Made in Italy.

Ma anche qui, come in molti altri casi, l’immobilismo e la stagnazione regnano sovrani. In questo caso poi, i dati sono confortanti, e allora perché non crogiolarsi sugli allori invece di preoccuparsi del domani?

Eppure, se è vero che da una crisi di enormi proporzioni come questa di solito si impara qualcosa, anche questa volta il Bel Paese è riuscito a distinguersi. D’altronde se così non fosse non avrebbe senso la scelta di non realizzare ancora una carta dei migliori prodotti agricoli regionali. E allora avanti tutta, oggi, domani si vedrà.