PANE & COMPANATICO (Iniziativa Comune)

Set 26, 2018 | Dalla Confeuro

Lo Stivale è andato in testa coda? Girando ha perso il tacco, ha compromesso la punta, ha definitivamente affondato le Isole di appoggio.
Nulla, si nient’è più temerario, della “Fenomenologia del presente”. Di questo si discute nell’associazione “Terra degl’altri” dove tiene banco un polemista, che non porta la cravatta e un anticonformista che va Controcorrente!
Il presente non è un tramonto, è già la fine: «Quello che mi interessa è l’apocalittica fenomenologia del presente. Mi viene in mente un amico, fratello di un ex ministro che terminata la carriera accademica scrisse “che nel momento in cui si ritirava dalla carriera, doveva constatare che lasciava un’Italia senza vene e senza pulsazioni”. «Certamente è una posizione provocatoria, ma, per qualunque persona che coltivi nell’anima la bellezza dell’Italia, è immenso il vuoto nel quale ci troviamo oggi. La decadenza della nostra società, anzi della nostra civiltà, si manifesta e avviene, attraverso i nuovi media, internet in primis.”
«La rete dà il diritto a tutti di sentirsi uguali a tutti. È la fiera dell’equalizzazione, per questo piace sia alla destra che agli ex comunisti. Unisce gli estremi.
La nostra società, secondo gli studiosi, sta soffrendo chiaramente anche per un’abissale caduta dei valori. Non esiste più l’onore, sepolto da una civiltà di vigliacchi. Nessuno oggi morirebbe per la verità o per l’onore. Non credo proprio di esagerare. Il capitale è un meccanismo impersonale che sta distruggendo tutto. Si porta avanti un processo di spersonalizzazione a tutti i livelli!
L’abbassamento culturale, ma anche l’eccessiva importanza attribuita ai “nuovi miti”, agli “idoli” che, in una vera società, si sgonfierebbero di importanza, si scioglierebbero come neve al sole. «Siamo ormai la società dei luoghi comuni ……..Il capitale è un meccanismo impersonale che sta distruggendo tutto. E tutte le persone finiranno per essere asservite come dei lemuri». Niente di più, non ha portato nulla alla società, se non servire il capitale»
I lemuri sono un infraordine di primati del sottordine degli Strepsirrhini, endemico del Madagascar.
Il termine “lemure” deriva dalla parola latina lemures, che sta ad indicare gli spiriti della notte della mitologia romana: chiaro il riferimento al fatto che la maggior parte dei lemuri possiede grandi occhi dall’aspetto spiritato, ben adatti alla vita notturna che la maggior parte delle specie conduce, ed emette versi simili a gemiti sofferenti. In Asia invece, ci sono anche specie di lemuri volanti, ma non sono né veri lemuri, né tanto meno dei primati.
I lemuri moderni, sono ormai animali da palazzo. che annunciano vendette e coltellate, come il portavoce del presidente del Consiglio che per quanto riguarda le coltellate non ha rivali. È un caso politico, ma il candidato ai coltelli viene difeso dal Premier e dal Vice. La stampa non perdona e riporta : “Se Casalino non esce immediatamente dal palazzo degli italiani – che come noto gli pagano uno stipendio più alto di quello del premier – vuole dire che oggi è in corso una trattativa simile a quella che avvenne tra lo Stato e la mafia. Ma non basta Casalino. Abbiamo un problema serio di tenuta della democrazia. Perché se i vertici Cinque Stelle non lo mollano vuole dire che anche loro sono sotto ricatto del bullo. Se Conte non lo licenzia significa che abbiamo un premier ostaggio di chissà quali segreti inconfessabili”.
A raccontare è ancora la stampa che riporta una moderna segregazione razziale di cui scodinzola fiera la sindaca leghista di Lodi .Per sintetizzare: la giunta comunale ha deciso che per usufruire di alcuni servizi scolastici (tra cui la mensa) i cittadini stranieri (sia chiaro: regolari) che abitano a Lodi devono presentare documenti aggiuntivi rispetto agli italici lodigiani che attestino di non avere proprietà immobiliari (o presunti depositi di lingotti d’oro) nei Paesi di provenienza. Che le stesse ambasciate dichiarino praticamente impossibile ottenere quei documenti da Paesi in cui il demanio e la burocrazia siano praticamente inesistenti perché affossati dalle guerra sembra non interessare alla sindaca. E così, da qualche giorno, nelle scuole lodigiane ci sono alcuni bambini che mangiano separati dagli altri quello portano da casa.
Intanto un lodigiano ex manager della Mondadori, ha rinunciato all’onorificenza cittadina ricevuta nel 2014 spiegando in una lettera alla sindaca, come «la cosa ancora più grave è che a farne le spese sono dei bambini che, inevitabilmente, si ritroveranno a vivere un’ulteriore esperienza di emarginazione senza capirne il motivo»,
Un coordinamento dal nome bellissimo (“Uguali doveri”) sta raccogliendo fondi e preparando il ricorso alla determina del sindaco. Molti genitori hanno sottoscritto una lettera che si conclude così: «Chiediamo quindi che a tutti i bambini sia garantito l’accesso alla mensa e, se non è possibile dare loro un pasto, chiediamo che siano condivisi con loro i pasti dei nostri figli».
Gli attori sono figure che contano nei partiti che hanno messo su una coalizione, e governano!
Il gesto di dividere il pane con chi ne ha bisogno è l’evento politico più profumato (e più d’opposizione) di questi giorni persi a discutere di biglietti aerei, di bullismo di strapagati portaborse e dei soliti strafalcioni incompetenti. Dividere il pane significa mettere in atto la compassione nel suo senso più rotondo: superare le difficoltà insieme. È quel comune sentire che nei suoi incastri più riusciti accende l’amore, addirittura, tra le persone.
Basta parole, non sarà semplice che lo stivale zoppo non insegna gli altri a zoppicare. Facciamo qualcosa
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