PAPPA E CICCIA

Ott 16, 2017 | Dalla Confeuro

Ad accogliere la ministra della sanità Lorenzini, tutto il corpo d’armata, chiamata a tagliare il nastro, nell’azienda Jolanda di Savoia, una delle tante che gestisce “Bonifiche Ferraresi”, della più moderna struttura di allevamento bovino in Europa, concepita e studiata da Luigi Cremonini, presidente dell’omonimo gruppo leader nella macellazione e lavorazione delle carni in Italia. Su una superficie di 33mila metri quadrati sono allevati 9mila capi da carne in rotazione annuale. L’allevamento è autosufficiente dal punto di vista energetico mentre i bovini sono alimentati con i raccolti di fieno e mais coltivati su 1.700 ettari dell’azienda. L’amministratore delegato della Spa, già Presidente della Confagricoltura, dichiara, “Siamo felici di aver aggiunto alle nostre produzioni un grande allevamento per ottenere carni di altissima qualità, con la possibilità di valorizzare sempre di più anche i bovini italiani». A Federico Vecchioni fa eco il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. «Le carni nazionali sono più sane e genuine e poi il progetto con Assocarni e Bonifiche Ferraresi è «un impegno importante anche per il 95% degli italiani mangia carne”.
Per Assocarni, a rassicurare i consumatori ci pensa il vice presidente, che si dice orgoglioso, anche come amministratore delegato ENALCA, di aver potuto partecipare con proprio know-how alla realizzazione del nuovo centro zootecnico».
Ecco “zootecnia 4.0”
Dieci stalle realizzate ex-novo con le più moderne tecnologie distribuite su 33 mila mq di superficie, ad ospitare fino a 9 mila capi da carne nutriti con razioni provenienti da 1700 ettari dedicati di proprietà di Bonifiche.
“Un progetto che farà scuola – secondo il ministro Martina, collegato in videoconferenza, l’esperienza di Bonifiche è fondamentale, si propone come il laboratorio sperimentale più avanzato del Paese”.
Mentre l’On. ministra, “Mi piacerebbe lavorare insieme per infornare delle carni anche nei ristoranti – Come ministro sono molto preoccupata per mode alimentari basate sulla disinformazione, che nel caso delle battaglie sui vaccini metteva a rischio- la salute di intere comunità”.
Tra malnutrizione, povertà alimentare, diete prive di proteine o di carboidrati in base alla moda del momento, Lorenzin indica nella “Dieta mediterranea” la soluzione.
Poi Marco Baldi, responsabile del Censis, fotografa la situazione della nostra Zootecnica: Macellazioni calate di oltre il 10% negli ultimi sette anni, 4 mila stalle bovine che hanno chiuso i battenti e un settore deficitario che costringe a importare il 40% della carne bovina dall’estero. I dati sono drammatici anche per il patrimonio bovino italiano, con un totale di capi che è pari a quello di 70 anni fa.
Naturalmente, non hanno parlato gli allevatori per spiegarci perché falliscono e chiudono le aziende zootecniche Terrestri. Questa raccontata non è la zootecnica nostrana, abbiamo a che fare con qualcosa di anomalo. Jolanda di Savoia è un nome storico, ma chi la occupa è una razza “aliena”, con sembianze umane da interpretare, neanche lontanamente somigliano agli allevatori.