PARTIGIANI SENZ’ARMI – “IL COMBATTENTE JOHNNY” – (A.M.I.CO.)

Mag 24, 2019 | Dalla Confeuro

Un’espressione che si sente ripetere spesso: “Vivessimo in un Paese serio”, è una affermazione che fanno persone di inclinazioni politiche diverse. E non è l’unica. Molte sono le espressioni che testimoniano gli stessi rancori, le stesse discriminazioni, lo stesso odio che ha caratterizzato il lungo periodo del secondo conflitto mondiale.” “Terroni…” “Polentoni…” “Bagascioni di romani,” “Figli e Papà”… “i tre senza”…. “alle radici del Po”….

Per non dimenticare, – 8 settembre 43 – gli Ufficiali disertarono, l’esercito italiano allo sbando, gli unici a lottare i combattimenti liberi che si opponevano e fronteggiavano come movimento di resistenza gli invasori che con l’uso della forza volevano imporre la loro “dottrina” fuori dai canoni della Costituzione della Repubblica.

Passati alla storia come “PARTIGIANI”, che alla lettera significa “di parte”, ovvero persona schierata con una delle parti in causa. Per “lotta partigiana” si intende, difesa di natura civile per fronteggiare ogni forma di imposizione e sopraffazione militarista (legittima per la XX assemblea ONU – 1965).

Partigiano è anche impegno politico, per la difesa dei diritti inviolabili, il lavoro il diritto alla salute, l’esprimere il dissenso, dirsi libero con la schiena dritta. La bella notizia è titolata “Bella ciao”, la canzone della Resistenza conosciuta in tutto il mondo. Il testo è più attuale che mai, facendosi coro da stadio, coro da piazza, coro da funerale.

È tornato il Partigiano Johnny, figlio della “Primavera della Bellezza”, profondamente innamorato del profumo dei “papaveri”.

Ben tornato combattente, non è vero che la prima formazione partigiani “giustizia e libertà” è stata annientata da un manipolo promiscuo, meglio conosciuto come sbandati “nazifascisti”, così come i mentitori moderni, nostalgici somministratori di olio di ricino pensano di annientare la democrazia.

Questa volta Johnny non sarà solo. La maggioranza umana canticchia e intona “Bella Ciao” una canzone sdoganata, appannaggio della voce dei più svariati personaggi come testimonial simbolico che incarna la libertà senza padroni.

Solo per ricordare tra le note del canto, nella Brigata partigiana “Giustizia e Libertà”, il 4 maggio 1945, la Liberazione alle spalle, ma i nazisti in ritirata sparano ancora. E tra le fila dei partigiani che cadono in combattimento resta a terra anche un giovane di 21 anni di colore: Giorgio Marincola, il “partigiano nero”. Tutti lo conoscevano, ormai tutti gli volevano bene, e quando la bara passò in mezzo al popolo silente, mentre nell’aria risuonavano i lenti rintocchi, non un ciglio rimase asciutto, mentre un fiotto di pianto sgorgò dagli occhi del sacerdote che ne benedì la salma. Uno di loro ,”mi sembra sussurrare ancora come il dì della liberazione – noi non moriremo mai”.

A.M.I.Co.