RICINUS

Nov 21, 2016 | NEWS

di Rocco Tiso.

“Se hai un malore, o ti senti poco bene, c’è una pianta arborescente che fa da Toccasana per ogni sentore, dolore e fisica sofferenza”. A raccontarlo è ZiRo, reduce dalla 2a guerra Mondiale.
Il Ricino è di origini afro-tropicali e si è radicato nella parte del mondo il cui clima è sub-tropicale e quindi molto, molto caldo. “Ricordo” – dice nonno Giusto – presente alla conversazione – “che in famiglia se ne faceva uso periodico. Alla fatidica data mia mamma iniziava da papà e chiudeva con me. Giunto il mio turno però mi rifiutavo di aprire la bocca. Allora mia madre con una mano reggeva il bicchiere e con l’altra mi stringeva il naso fino a quando, per respirare, aprivo la bocca, ed allora lei, con un movimento rapido, inseriva il bicchiere e non mi mollava fino a quando non avevo trangugiato tutto l’olio. Gli effetti non tardavano ad arrivare”.
Proprio ZiRo fa notare a nonno Giusto che la medicina dei giorni nostri ha ripudiato le vecchie usanze, sostenendo addirittura che i purganti possono essere anche nocivi. Proprio il Ricino è, insieme all’Oleandro, la Cicuta, la Belladonna e l’Erba del Diavolo, una delle dieci piante più velenose al mondo.
“Sì ho capito” – ribatte nonno Giusto – “ma l’olio di ricino non è assolutamente velenoso. Sono i suoi semi che producono un veleno mortale quando vengono masticati. Quando ero giovane imperava l’olio di merluzzo come rimedio all’anemia, allora frequente a causa della malnutrizione e delle privazioni patite durante la seconda guerra mondiale”.
Ma ZiRo aggiunge con voce triste: “Anch’io ho bevuto, anch’io ho osannato, anch’io ho applaudito, anch’io ho obbedito, anch’io ho fatto il saluto, anch’io ero in Piazza sotto il balcone”.
“Anch’io” – ribatte nonno Giusto “sono stato in purgatorio e con me c’erano i capi e quei capi non erano diversi dai tuoi capi. Nel purgatorio si fanno le scelte e tutti pensano di andare in Paradiso e si accalcano alla porta, si spingono a vicenda e vicendevolmente si scambiano i complimenti. Ministro non spinga, c’è posto per ogni soggetto. Il primo sono io, io che sono il ‘presidente’, dopo di me vengono le donne e prima di tutte la riformatrici. Lei è la chiarezza, le tocca sistemare le cose, soprattutto non deve trascurare le caselle vuote e il sottobosco. Mi … raccomando perché il sottosegretario come al solito non pensa, ripete sempre le stesse cose e poi pretende di convincere gli altri. “Vedi …” – continua nonno Giusto – “richiamando il nostro numero uno, uno degli aspetti più micidiali dell’attuale cultura è far credere che sia l’unica cultura …. invece è semplicemente la peggiore. Non si capisce perché un ritratto d’autore deve valere miliardi e un essere umano meno di 500 euro al mese. Solo in quel momento t’accorgi che ti hanno rubato la vita. Ove ti capitasse di dissentire, ti conviene aprire subito la bocca altrimenti ti capita quello che è successo a me! Ci pensano loro a mettere l’imbuto con l’olio di ricino, e quando svuotano difficilmente smettono”.
“Meglio leccare il pavimento o morire?” – sbotta un incavolato ZiRo -“molti abbiamo scelto di leccare anche altro, oltre il pavimento!” – Giusto, con calma, precisa. Ciò che inorridisce di questa cultura è che “leccare” è diventata un aspirazione”.
“La parte particolarmente mostruosa è che devi lavorare una vita e poi per campare devi leccare ed essere grato a chi ti ha già svuotato l’esistenza.”.
“Vabbè nonno ma il premier è poi giunto in paradiso?” – “Si per primo e quando San Pietro gli ha proposto di restarci lui ha risposto: “meglio l’inferno”. Infatti il giorno prima, per curiosare, aveva fatto un salto negli abissi ed era stato accolto con canti, musiche erotiche e balli, libero di abbracciare l’amata e di brindare alla vittoria in compagnia di ostriche, aragoste e champagne”.
“Uno come lui, è ciò che aspettavamo da anni, oltre ad esser  un leader di partito è anche il capo del Governo, un ammiratore dei potenti, pronto a misurare la forza degli altri, con il lecito sospetto di un soggetto, votato a tutto e riverente dinanzi a Dio”.
“E’ l’idolo delle donne ed è circondato da un gruppo coeso chiamato proprio per evitare sorprese, visti i tanti “nullafacenti, profittatori “. Al gruppo si aggiunge la schiera di collaboratori. Lui finisce sempre per immaginare di essere il rappresentante di ciò che vuol rappresentare! Il suo unico e grande pregio è l’annuncite, che somministra alle masse tramite i diversi canali della sua emittente”.
“Tanto per chiarire L’INFORMAZIONE, in Italia quella libera non esiste: nessuna affermazione ma, semplice costatazione. Reportage senza frontiere – organizzazione internazionale – ci assegna la posizione numero 44 per la libertà di informazione (siamo tra la Corea del Sud e la Repubblica Ceca). Freedom House ci mette al 91° posto tra Capo Verde e Israele. Scorrendo altre associazioni si evidenzia che l’Italia viene limpidamente classificata “paese semi-libero”. Ne consegue che l’italica penisola è al pari con i paesi del terzo mondo. Tutti gli organi ufficiali d’informazione sono filtrati, pilotati e controllati”.
“In realtà si tratta delle solite calunnie, al di là di qualche peccatuccio, è il presidente che sta scrivendo la storia della “rinascita crescente”. L’unico che ha restituito 80 euro a chi lavora, una quantità inimmaginabile di “Bonus” bebè, mamme, figli, studenti, disoccupati, nulla-facenti, e poi ha il merito di aver dato 1 miliardo per la cultura, 4 miliardi per “Italia Sicura”-  ha salvato le banche e ha fatto accordi per il vino con il cinese ALIBABA, ma soprattutto ha finanziato gli Industriali, è in ottimi rapporti con i manipolatori di tabacco, ha chiuso il Ministero dell’agricoltura, ha ridotto i costi del lavoro e, anche se tardi, ha trovato il tempo per i pensionandi, concedendo – APE – mutuo oneroso con le banche e
relativa polizza in garanzia per andare in pensione un paio d’anni prima (ma con un vitalizio ridotto per pagare il mutuo contratto con gli istituti di credito)”.
“L’unico cruccio sono i migranti portatori di valuta all’estero che ancora non vengono abbattuti. E poi quante storie su immigrati ed emigrati. I secondi passano inosservati, i primi li accogliamo, li ospitiamo, offrendo vitto e alloggio per il tramite delle nostre numerose cooperative. Comunque ti suggerisco di ascoltare la sintesi della conferenza dei primi 1000 giorni di comando. E comunque se non condividi puoi sempre usare il passaporto”.
“Ancora co‘sto passaporto, guarda che i milioni di euro passano il confine con regolarità agghiacciante. Ma allora di che Paese stiamo parlando?” … dal tavolo: “E chi ha parlato di Paese? Qui siete ospiti in casa mia”