UNA BAMBOLA PER GIORGIA

Nov 15, 2016 | NEWS

di Rocco Tiso.

Certo che ti viene la rabbia! Stiamo per sbarcare su Marte eppure non riusciamo a percepire un benché minimo di allarme per evitare tragedie.
L’ultima in ordine di tempo è ancora davanti agli occhi. Non per niente l’etere, il web e la telematica in questi giorni ne fanno un grande sfoggio. L’unico “neo” è che dicono tutti più o meno le stesse cose. Fatta eccezione del geologo Mario Tozzi – conosciuto al grande pubblico per la trasmissione “GAIA” – che dà degli incapaci ai politici nostrani: “A 7 anni dal disastro dell’Aquila,niente s è fatto per prevenire nuove tragedie annunciate, in Giappone e in California ci sarebbe stata solo un po’ di paura. Una scossa di tale entità non può provocare vittime in un Paese avanzato!”.

Uno studio dell’Università di Ferrara stima che un sisma del 7° grado, nell’Appennino meridionale, provocherebbe tra i 5 e gli 11 mila morti, in Giappone 50. Un terremoto di intensità 7,5 causerebbe in Calabria tra le 15 e le 32 mila vittime, meno di 400 in una città densamente popolata come Tokyo. Sulla base dei dati forniti da un ateneo Italiano possibile che non li abbia letti nemmeno la tanto costosa Protezione Civile?
Gente senza ritegno, soggetti per ogni circostanza o politici responsabili? Noi non possiamo non condividere le perplessità di un geologo preparato e capace che, senza peli sulla lingua, ha messo a nudo l’indifferenza dei tanti predicatori della Repubblica che, istituzionalmente, giocano sulla pelle dei cittadini come se fossero un ritratto fatto a matita da un Tintoretto di piazza del Popolo, salvo poi  scoprire che gli eroi di mamma RAI e gli sbandieratori hanno messo in
piedi una pantomima, recitando il copione dei nipotini di quel renzismo che all’ultima “Leopolda” si è fatto finalmente scivolare via la sua maschera.
“Fuori, fuori tutti quelli che sono per il “NO”! … Ecco il senso della riforma … non più Repubblica,
ma principato per il “RE” !!

Se il romanzo è a lieto “fine” chiediamo lumi al Presidente Mattarella che ha testimoniato come l’intero Paese si stringe intorno ai tanti Italiani che, dalla notte del 24 agosto u.s., continuano incessantemente a vivere nel terrore. E’ infatti un suo compito fare luce sulla svolta autoritaria minacciata dal “presidente abusivo” sotto i fari del servizio pubblico.
Lì, tra i monti sibillini, nella Valle del Patino e nella Val Nerina, la terra trema e sprofonda da quasi 80 interminabili giorni. Sguardo smarrito, occhi senza lacrime, volti rigati, respiro affannoso, privati intimamente degli unici affetti, ma miracolati da DIO, molti, sia giovani che anziani, sono rimasti soli.
Campi allagati, case crollate, aziende agricole piegate sotto la furia di un maligno senza nome e senza volto che spesso passa e lascia il segno. Animali morti, vaganti, pecore, capre e mucche si incontrano per tratturi e paesi fantasma. Molti allevatori hanno perso tutto.

Piove incessantemente, ma loro non hanno un riparo e nemmeno delle coperte, ma solo vecchie utilitarie che fungono da casa, dove mangiano e dormono.
Il “governo” ha stanziato – Venerdì 4 Novembre – 11 milioni di euro per gli animali, circa 400 euro per ogni “bestia”! A conti fatti hanno calcolato
quasi 30 mila animali, afferma Matteo – giovane produttore di formaggio e allevatore di mucche e capre il cui laboratorio è andato distrutto con il crollo della stalla che, dopo la terribile scossa del 30 Ottobre, ha fatto da bara a diversi capi di bestiame. Poi con un gesto di stizza, insiste. “Per uomini e bambini ….ancora niente. Ciò che mi fa rabbia è che si poteva fare qualcosa per mettere in sicurezza parte del territorio e solo oggi apprendiamo del menefreghismo vergognoso delle istituzioni e dei politici che si sono alternati al potere”.

Intanto il piazzale di fronte alla chiesa è sempre più affollato, il malumore sale, la rabbia prende il posto delle lacrime. Le persone, incredule e sfiduciate, si guardano l’un l’altra come se fosse se non si riconoscessero.

Eppure è la gente del posto! Per loro tende in arrivo e poi container per tetto e case. “Tante casette di legno entro la prossima estate!” comunicano ufficialmente da palazzo Chigi con le successive rassicurazioni del ministro degli Interni e la benedizione del ministro Agroindustriale Martina.
Quest’ultimo è raggiante, per la vittoria sui “caporali” – per ora sulla carta – e tutto gioioso, in tuta mimetica giallo-verde, d’improvviso cala tra i terremotati per annunciare personalmente la buona novella con i dati delle aziende agricole e zootecniche distrutte. Per le persone scampate invece solo parole di incoraggiamento che sanno più di commiserazione che di domani.
Matteo indignato fa per domandare, “La ricostruzione, la ristrutturazione delle aziende, il ripopolamento delle stalle, il lavoro, le vendite e poi, in parole povere … per gli scampati ci sarà futuro”?

Poi il silenzio! Solo occhiate furtive tra vivi che si guardano tra di loro per domandarsi se è proprio vero che non li danno per morti!
Anche Giorgia estratta viva dalle macerie dopo 16 ore è rimasta sola. Giulia la sorellina non ce l’ha fatta. Mattarella in visita ai malati si è intrattenuto in ospedale solo con Giorgia e gli ha regalato una  bambola!

Nessun commento e ancora nessuna risposta. Se di balocchi si tratta, noi ne avremmo preferiti due, uno di diritto aspettava a Giulia, che per le nefandezze di noi grandi, non ha potuto accarezzare la sua bambola.