TROPPE TASSE: GLI ITALIANI EVADONO

Set 12, 2018 | Dalla Confeuro

Troppe le tasse che gravano su imprese e cittadini italiani che, gravati da una pressione fiscale in costante crescita, sono sempre più spinti ad evadere il Fisco. A rivelarlo è una recente ricerca della CGIA Mestre, secondo la quale negli ultimi 20 anni (1997-2017) le tasse a carico dei 41milioni di contribuenti italiani sono aumentate di 198 miliardi di euro, portando l’evasione fiscale al 16,3% per un totale di 114 miliardi sottratti al Fisco.
L’aumento della pressione fiscale negli ultimi due decenni è stato di oltre il +65%, contro il quasi+43% dell’inflazione. Questo significa che le entrate tributarie sono cresciute il 22,5% in più del costo della vita. In Italia grava inoltre in capo agli imprenditori un costo della burocrazia fiscale (obblighi, dichiarativi, certificazione dei corrispettivi, tenuta dei registri, etc.) che ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno.
In linea generale, in nessun altro Paese d’Europa viene richiesto uno sforzo fiscale come in Italia. La nostra giustizia civile è lentissima, la burocrazia ha raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica Amministrazione rimane la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registra dei ritardi spaventosi: nonostante queste inefficienze, la richiesta del nostro fisco si colloca su livelli elevatissimi e, per tali ragioni, appare del tutto ingiustificata.
Come emerge in molti manuali di scienza delle finanze con un carico impositivo smisurato anche l’evasione fiscale assume dimensioni economiche preoccupanti. Secondo una nostra elaborazione, infatti, la media nazionale dell’evasione fiscale è al 16,3%, con punte del 24,7 in Calabria, del 23,4 in Campania e del 22,3 per cento in Sicilia. A livello nazionale stimiamo che le imposte sottratte al fisco siano poco più di 114 miliardi di euro.
Sono oltre 100 le voci del Fisco che pesano sugli italiani, tra addizionali, bolli, canoni , contributi, diritti alle imposte, ritenute, le tasse, i tributi e le sovraimposte, nonché le tasse sulle tasse.
Confrontando il “tax freedom day” italiano con quello degli altri Paesi in Europa, solo la Francia presenta un numero di giorni di lavoro necessari per pagare le tasse nettamente superiore a quello italiano (+21). In Germania la liberazione dalle tasse arriva 7 giorni prima di noi, in Olanda 12, nel Regno Unito 27 e in Spagna 28. Il Paese più virtuoso è l’Irlanda, con una pressione fiscale del 23,6% per la quale sono sufficienti 86 giorni lavorativi per assolvere gli obblighi fiscali.

Fonte: Pmi.it