UN MONDO 100% BIOLOGICO È POSSIBILE, LO DIMOSTRA LO STATO INDIANO DI SIKKIM

Ott 30, 2018 | Dalla Confeuro

Lo stato indiano del Sikkim è il primo certificato 100% biologico ed ora è pronto a esportare il suo modello in tutto il mondo.
Non più teorie e proclami, dunque, ma un’esperienza concreta e certificata che la delegazione del Sikkim, guidata dal primo ministro Pawan Kumar Chamling, intende esportare in tutto il mondo. Come ci spiegano i membri della delegazione governativa, in gioco non ci sono solo le fortune di uno stato indiano ma le sorti dell’intero Pianeta. Il messaggio del Sikkim è chiaro: l’alternativa è possibile, ma ciò che serve è la reale volontà politica di mettere da parte i grandi interessi per tornare a occuparsi di quelli dei cittadini, degli agricoltori e del nostro Pianeta.
Il viaggio della delegazione del Sikkim verso l’Europa inizia a Dehradun, località dello stato himalayano dell’Uttarakhand, conosciuta nel mondo per ospitare la fattoria biologica e l’Università della Terra di Navdanya, l’organizzazione fondata da Vandana Shiva che ha contribuito attivamente alla transizione biologica del Sikkim.
L’International Biodiversity Congress rappresenta allora una tappa importante in cui il primo ministro annuncia, proprio insieme a Vandana Shiva, il progetto di un Himalaya al 100 per cento biologico e biodiverso e l’intenzione di esportare in tutto il mondo quello che ormai può essere definito come il modello del Sikkim. “Non c’è tempo da perdere – spiega il primo ministro – tutti i governi devono assumersi le proprie responsabilità e prefissarsi l’obiettivo di un mondo completamente biologico entro il 2050”. Un traguardo ambizioso ma realistico come dimostra l’esperienza del Sikkim che esattamente venticinque anni fa iniziava il suo percorso politico verso un modello privo di veleni e rispettoso della biodiversità.
Un percorso che sembra riportare dati positivi su tutti i versanti. Anche sul versante economico considerando che le aziende agricole che praticano un’agricoltura biologica e biodiversa risultano il 20 per cento più produttive rispetto alle aziende basate sulle monocolture che utilizzano prodotti chimici.
Ricerca, teoria, pianificazione, risultati. Il tutto sorretto da una ferrea volontà politica. Una ricetta semplice che ha portato il Sikkim sul gradino più alto del Future policy award, il premio dedicato alle migliori politiche globali per l’agroecologia organizzato dalla Fao insieme al World future council e a Ifoam organics international. Un’esperienza che ormai si è fatta modello e che attira le attenzioni di tutto il mondo, comprese quelle dell’Italia dove la delegazione del Sikkim ha incontrato la stampa e i parlamentari.

Il mondo guarda al Sikkim con interesse, ma il suo modello può essere effettivamente esportato? “Il Sikkim – ci risponde il ministro dell’agricoltura dello stato himalayano, Poudyal Somnath – dimostra che è possibile migliorare la salute del suolo, delle persone, rendere l’agricoltura fonte di sostegno per i contadini e che i pesticidi e i fertilizzanti chimici non sono necessari. Il nostro modello è assolutamente replicabile e perciò lancio un appello alla comunità internazionale per impegnarsi nella transizione al biologico”.

Fonte: Lifegate