UN TUNNEL DA ILLUMINARE: L’AMBIENTE – (A.M.I.CO.)

Mag 7, 2019 | Dalla Confeuro

Che natura e ambiente sono in subordine ad altre priorità; che la politica, ma soprattutto il Governo prediligono: F.35 – Armi – Ritorno alla Naja, guerre sparse per il Pianeta, Reddito di Cittadinanza – lotta agli evasori spiando sul c/c di lavoratori e pensionati, alleanze strabiche, grembiulini per i bambini che vanno alle elementari, resuscitare le province, molte altre proposte e provvedimenti per la sicurezza, grilletto facile, legittima difesa. Fra le tante ciò che entusiasma è l’ansia per la sopravvivenza quotidiana tra il felputo multibrand e la giacchetta con cravatta azzurra.

Tutto lascia pensare che ci aspetta ancora un periodo di galleggiamento sul nulla della comunicazione pensata per la pancia Se invece di rincorrere la scivolosa rapsodia del tweet dei potenti di turno, riportandone scrupolosamente ogni lieve scossa di assestamento nella flaccida scala Mercalli della politica, l’opinione pubblica riuscisse a porsi qualche domanda, come usava una volta, sulla spinta del bravo giornalista che faceva le domande (e non il copia e incolla delle dichiarazioni), forse la scena pubblica italiana avrebbe un altro e diverso aspetto che non quello che mostra attualmente.

In soldoni, la spesa pubblica dello Stato ogni anno oscilla tra gli 800 e gli 850 miliardi, ma per il cambiamento climatico e per l’ambiente vengono impegnati circa 5 miliardi, pari allo 0,7% della spesa primaria complessiva del bilancio. È tutto scritto nell’’Ecorendiconto della Ragioneria generale che riporta come spesi realmente poco più di 2,5 miliardi per difendere aria, acqua, terra e risorse energetiche.

Le prime perplessità nascono dagli impedimenti che non consentono un totale utilizzo delle risorse disponibili. A domanda ci viene riferito: “Sfruttare a pieno le risorse è un’operazione complessa, tanto è vero che nel 2017 ci si è dovuti accontentare di una capacità di spesa pari al 55,4% del totale finanziato: per la protezione del suolo e acque di superficie e del sottosuolo 740 milioni di euro, il 28,66% del totale delle spese realizzate. Per la difesa della biodiversità e del paesaggio ci si è fermati a 411 milioni di euro (15,94%), per la “gestione dei rifiuti“: pagamenti per 364 milioni di euro, il 14,1% del totale”.

Secondo dati di Unioncamere: in Italia viaggiano da una regione all’altra almeno 42 milioni di tonnellate di rifiuti (38 milioni, di cui quasi 6 dall’estero, più altri 4 milioni di immondizia diretta all’estero).

Curiose sono anche le dinamiche di una categoria di rifiuti delicati, quelli sanitari. Siringhe, bende, resti di operazioni chirurgiche, medicinali citotossici, bisturi, sostanze chimiche pericolose vengono inceneriti, ma gli impianti che li bruciano sono pochissimi. Per raggiungerli, questi scarti percorrono centinaia di chilometri sulle strade italiane.

Sempre secondo i dati forniti da Unioncamere: In Italia nel 2016 sono stati prodotti 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 135 milioni di speciali. Se questi ultimi hanno libertà totale di movimento, per i primi la legge impone il principio di prossimità: in soldoni, significa che ognuno deve tenersi e gestire i propri rifiuti in autonomia a livello regionale o sub-regionale. Almeno in teoria, perché nella pratica, attraverso deroghe e accordi tra Regioni, i rifiuti viaggiano, eccome. Pare ci siano in corso almeno 12 mila accordi! Più i rifiuti viaggiano e più risorse occorrono.

Intanto il Parlamento ha messo in piedi una “Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti” che dovrebbe funzionare a breve. Questo è un tunnel che va illuminato.

Andando nel pratico: lo Stato italiano costa in media 13.500 euro a persona, ma siamo indebitati fino al collo.

La spesa pubblica crescerà di oltre 50 miliardi nei prossimi tre anni. A pesare sull’aumento sarà soprattutto la spesa per pensioni e previdenza.

Tra il 2017 e il 2019 le tasse sono passate dai 493 miliardi del 2016 ai 505 miliardi del 2017, ai 518 del 2018 e ai 530 del 2019. La pressione fiscale è in crescita supererà il 43%.

Forse occorrerebbe potenziare l’illuminazione?

A.M.I.Co.