UNA LETTERA AL PRESIDENTE CONTE

Giu 4, 2018 | NEWS

Onorevole Presidente Giuseppe Conte,

Le scrivo da conterraneo, prima di tutto per augurarLe buon lavoro.

Siamo tutti convinti che nel nostro Paese è necessario un cambiamento, una forte sterzata.

Chiaramente ciò è realizzabile con la collaborazione di tutti, con la volontà e la determinazione che, spero, La accompagnino in questo difficile ma onorevole percorso che si accinge ad intraprendere.

La speranza in particolare è che si rimetta al centro l’uomo ed i valori che gli appartengono, dato che negli ultimi tempi gli elementi di maggiore rilevanza sembrano invece essere l’equilibrio dei mercati finanziari e la valutazione sull’affidabilità finanziaria di uno stato. Certamente questi elementi sono importanti, ma non si può pensare che le condizioni di vita di noi essere umani possano dipendere esclusivamente da ciò.

Ci sono problemi ben più grandi a cui si dovrebbe cercare di far fronte con maggiore decisione e forse con maggiore coraggio, mettendo da parte gli interessi particolari delle grandi lobby e multinazionali per garantire un livello medio della qualità della vita di ciascun individuo adeguato ai tempi che corrono.

Siamo convinti che è  necessario un cambiamento culturale per realizzare una democrazia reale e riportare al centro del dibattito le disuguaglianze e le assurdità sempre più evidenti che regolano il mondo in cui viviamo.

Un mutamento culturale di cui proprio la politica dovrebbe essere precursore e artefice, riassumendo l’importante ruolo di esempio per la cittadinanza, di icona sui cui ispirare le azioni di ciascuno di Noi.
Negli ultimi periodi abbiamo assistito ad uno scadimento in questo senso del ruolo della Politica, dei leader politici e di conseguenza di quel rispetto verso le Istituzioni che non dovrebbe essere mai messo in discussione.

A nostro avviso bisogna riconsiderare e valorizzare le nuove generazioni, vera ricchezza dell’Italia. Investire sulla cultura, sulla scuola e sull’ammodernamento della stessa favorendo ogni tipo di formazione e qualificazione con nuove specializzazioni che l’evoluzione socio economica e l’era del telematico e del digitale richiedono.

La percentuale dei laureati in Italia è ancora troppo bassa, se guardiamo all’unione europea siamo tra gli ultimi. Penso che su questo tema bisognerebbe intervenire in maniera forte, anche attraverso un cambiamento culturale si possono realizzare molto più facilmente i mutamenti sociali e amministrativi di cui il Paese avrebbe bisogno.

Per l’Agricoltura, settore in cui abbiamo sempre fatto scuola nel mondo a per il quale da troppi anni oramai si sta facendo troppo poco, sicuramente si dovrebbe rilanciare la ricerca applicata e la sperimentazione in pieno campo, senza pregiudizi, per avere un idea più chiara di dove vuole andare l’agroalimentare del Belpaese, visto che ormai la quasi totalità dei marchi di prestigio sono appannaggio di altri paesi europei, dell’Asia, degli Stati Uniti, del Sud America e del gruppo dei paesi arabi ricchi dei petroldollari.
Un grande auspicio è quello di determinare un concreto snellimento ed una reale semplificazione del sistema burocratico atteso che le norme attuali spesso restano inapplicate o inapplicabili.
Riteniamo indispensabile il ruolo dell’Agricoltura mediante la quale si può reagire concretamente al problema della disoccupazione e intervenire sul cambiamento climatico in atto, un agricoltura moderna, può essere sicuramente una via per ricreare interesse verso un settore che non può essere trascurato come è stato negli ultimi anni.
Ci troviamo a doverci confrontare con un mercato globale e per fare questo dovremmo migliorare ed incentivare la diffusione di nuovi e migliori modelli di sviluppo, capaci di rafforzare i meccanismi di aggregazione tra le imprese, ispirati alla solidarietà, alla leale collaborazione ed alla pari dignità e responsabilità.

Realizzare reti di imprese e progetti diversi, integrati ed aperti a tutte le componenti sociali, nonché disponibili a dare vita, ad un contenitore sempre aperto, in grado di trascendere la connotazione meramente di parte, per svolgere un ruolo di stimolo e di sensibilizzazione, utile per il riconoscimento del mondo delle PMI nel complesso delle attività produttive e quindi di tutti i lavoratori impegnati nei diversi rami lavorativi in ambito nazionale, europeo ed internazionale.
Questi alcuni tra i temi e i problemi del mondo del lavoro, del sistema produttivo, che la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo da anni porta avanti e si batte per il benessere, l’equità e la dignità di ogni categoria e comunque dei cittadini.
Limitatamente ai suoi impegni, credo sia utile focalizzare di persona i diversi fattori scatenanti per ricercare soluzioni praticabili.
Le rinnovo gli auguri e le felicitazioni di tutta l’organizzazione 

Andrea Michele Tiso