UNA MIGRANTE ETIOPE FA RIVIVERE LE MONTAGNE ITALIANE GRAZIE ALLE CAPRE

Ago 2, 2018 | Dalla Confeuro

Nel giro di pochi anni, da quando nel 2010 ha lasciato la sua nativa Etiopia per una disputa sulla terra, Agitu Idea Gudeta ha costruito una fiorente attività nella sua Italia adottiva, producendo formaggio di capra e prodotti di bellezza. La sua esperienza è un brillante esempio di ciò che i migranti possono ottenere, se gliene viene data la possibilità, sebbene Gudeta tema che l’ostilità crescente verso i nuovi arrivati in Italia renderà più difficile per chi arriva da fuori contribuire in futuro.” Mi sono creata il mio spazio e mi sono fatto conoscere, non c’era alcuna resistenza nei miei confronti”, spiega alla Reuters. “Ma (l’esperienza) di coloro che stanno arrivando ora… è ovviamente condizionata da ideologie basate su menzogne che possono creare paura e resistenza”. Gudeta, 40 anni, ha fatto delle montagne del Trentino casa sua, nella Valle dei Mocheni, una roccaforte del partito della Lega di estrema destra, guidato da Matteo Salvini, nuovo ministro dell’Interno italiano.
Secondo alcuni sondaggi la Lega è ormai il partito più popolare d’Italia, il suo sostegno è alimentato dalla sua ferma posizione contro l’arrivo di oltre 650.000 migranti, molti dall’Africa sub-sahariana, negli ultimi cinque anni.
Gudeta fuggì dalla sua città natale, Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, dopo che le sue proteste contro il cosiddetto “land-grabbing” – grazie al quale enormi aree agricole furono vendute a investitori stranieri – suscitarono l’ira delle autorità locali. (…) Ironia della sorte, in Italia ha potuto utilizzare dei terreni nelle montagne settentrionali per avviare la sua nuova impresa, sfruttando i permessi che consentono agli agricoltori di accedere a terreni pubblici per impedire che il territorio locale venga reclamato dalla natura selvaggia. “Mentre facevo un altro lavoro, ho iniziato a recuperare i terreni e gli animali, iniziando con 15 capre. Oggi ne ho 180”, spiega.
Ad aiutarla nella sua azienda, La Capra Felice, ha assunto un altro migrante evorrebbe assumere altre due persone, che quasi sicuramente saranno anch’esse straniere. Gli italiani, dice, hanno difficoltà a tenere il passo con l’estenuante giornata di lavoro, con la mungitura che inizia alle cinque del mattino, seguita da lunghe camminate attraverso i pascoli. “I rifugiati si adattano meglio a questo lavoro, perché è molto stancante”, spiega. “Qualcuno che ha attraversato il deserto, ha attraversato il mare, ha la resistenza fisica e anche la motivazione per riscattarsi”. (…) “Una volta (che i migranti) sono sul nostro territorio, non dovremmo costantemente cercare di emarginarli. È
negativo e controproducente “, ha detto.
Il ministro dell’Interno Salvini si lamenta che l’Italia ha accolto troppi migranti e ha accusato gli alleati dell’Unione Europea di non fare nulla per condividere l’onere, rifiutandosi di distribuire i richiedenti asilo in modo uniforme in tutto il continente.
Mentre gli abitanti locali apprezzano gli sforzi di Gudeta, molti sostengono anche l’impegno di Salvini di voler mettere l’Italia al primo posto. “È giusto usare il pugno di ferro per un po’ per svegliare il resto dell’Europa”, ha detto un residente locale, Diego Detassis.

Fonte: Reuters