UTOPIA SOSTENIBILE…RESILIENZA… (Confeuro)

Ott 25, 2018 | Dalla Confeuro

Senza fingere o recitare, il mondo, l’Europa e l’Italia hanno bisogno di politiche di protezione, promozione, preparazione e prevenzione.
Il nostro Paese, ha bisogno di cultura, continuare a recitare la parte è come prendere in giro gli Italiani.
È necessario un minimo di coraggio, per prendere posizione, superando i vecchi interessi e in ottica di un piano a lungo termine che renda il nostro sistema più sostenibile.
Se il futuro si presenta difficile la parola chiave diventa “resilienza”, cioè la capacità di reagire”; resilienza però che non sia come nel caso di un materiale, soltanto la capacità di tornare indietro alla posizione iniziale perché, “tornare dov’eravamo prima ha senso solo se eravamo sul sentiero giusto”
La parola d’ordine è andare avanti, se gli ostacoli sono notevoli, devono entrano in gioco le politiche di protezione, promozione, preparazione, prevenzione, tagliano trasversalmente le categorie economiche, sociali e politiche e forse possono consentire di riarticolare quegli interessi in maniera diversa rispetto al passato”.
L’alternativa sarebbe una profonda crisi ambientale, economica, sociale del mondo intero”.
A nostro avviso gli ingredienti fondamentali per realizzare lo sviluppo sostenibile: tecnologia, governance e cambiamento di mentalità. Rispetto alla tecnologia, poiché non disponiamo ancora di soluzioni radicali, è necessario “guadagnare tempo” riducendo al minimo i danni .
In ordine alla governance, serve la volontà politica per mettere in atto le soluzioni già esistenti ed è necessario compiere scelte lungimiranti adottando politiche di lungo periodo. I tecnici comunque sos tengono che è necessario mettere la sostenibilità al centro dell’azione politica, con un programma per una “legislatura dello sviluppo sostenibile”, caratterizzato da misure volte a “prevenire, preparare, proteggere, promuovere e trasformare il Sistema Italia”.
Niente è facile ma il Paese ha già cominciato a muoversi per realizzare il cambiamento. La speranza di trasformare l’utopia sostenibile in realtà forse non è ancora molto visibile per il grande pubblico e i politici , dice il saggio, ma il cambiamento sta avvenendo in tante persone, soprattutto nei più giovani e in tante imprese e governi “che vedono nella conversione dell’attuale modello di produzione, di consumo e di organizzazione della società una straordinaria opportunità, anzi l’unica opportunità da cogliere per evitare il collasso prossimo venturo e migliorare il proprio futuro”.
Sono stati individuati tre ingredienti fondamentali per realizzare lo sviluppo sostenibile: tecnologia, governance e cambiamento di mentalità. Rispetto alla tecnologia, l’autore afferma che poiché non disponiamo ancora di soluzioni radicali, è necessario “guadagnare tempo” riducendo al minimo i danni grazie all’utilizzo delle attuali tecnologie.

Per quel che riguarda la governance, per mettere in atto le soluzioni già esistenti serve la volontà politica ed è necessario compiere scelte lungimiranti adottando politiche di lungo periodo. Per mettere la sostenibilità al centro dell’azione politica, viene proposto un programma per una “legislatura dello sviluppo sostenibile”, caratterizzato da misure volte a “prevenire, preparare, proteggere, promuovere e trasformare “il Sistema Italia”.
Occorre quindi una rinnovata mentalità, Tra i cambiamenti, i parametri con i quali misuriamo il successo di un Paese ci sono gli indicatori di benessere equo e sostenibile.
Sono passi difficili per il Paese ma, il cambiamento sta avvenendo in tante persone, soprattutto nei più giovani e in tante imprese e governi “che vedono nella conversione dell’attuale modello di produzione, di consumo e di organizzazione della società una straordinaria opportunità, anzi l’unica opportunità da cogliere per evitare il collasso prossimo venturo e migliorare il proprio futuro”.