ZOOVOCABOLARIO

Gen 8, 2018 | Dalla Confeuro

Si racconta che un tempo in un luogo misterioso, oggi ben individuato, vivevano figure strane, molte con sembianze umane, ma molte altre cosi mitologiche e mostruose, che era impossibile avere una idea di somiglianza con serie umani. La fantasia dei vecchi cantori, ci trascina e ci confonde, e d’improvviso zampillano : la cilierana, il broccodrillo, il melaspino, il passerocchio, la ranakiwi, il pigro focodoro e il temibile squalopesca!
I cantori dei Malaspina con i loro giochi di parole sono nati poi due animali che si nascondono bene: il gattone e il canone. Apparentemente potrebbero essere le bestie che conosciamo, in formato enorme: in realtà sono incrociate con un peperone! Ma il canone, spostando l’accento sulla prima sillaba, si ritrova anche in un’altra raccolta di bestie bizzarre: si tratta di Zoovocabolario di un certo Bordiglioni, sottotitolato: “Dizionario enciclopedico riccamente illustrato degli animali che vivono nelle parole” . Ed ecco la definizione dell’animale chiamato Cànone (nome scientifico: Exactor tassae): “Razza canina di grossa taglia ed estremamente esigente. I canoni di norma crescono in continuazione, ed è rarissimo che non aumentino da un anno all’altro. Alcuni diventano così grossi e obesi che faticano a muoversi e passano ore e ore a pensare e rimuginare senza far trasparire niente o quasi, a volte si sentono solo mugugni.
Leggendo lo Zoovocabolario troverete il burbero Polpaccio (Polpus muscolosus), che soffre di crampi in profondità; il bellicoso Grilletto (Grillus temibilis) che insieme all’altro insetto chiamato Fucile (Fuco winchester) non lascia scampo alle prede; il delizioso Ghirigoro (Ghirus dipingens) artista dal sonno profondo. E molti altri, da conoscere.
Se non avessero un nome scientifico si direbbero usciti dalla fantasia di uno sceneggiatore, o direttamente da una leggenda popolare. Invece queste creature dalle fattezze bizzarre esistono davvero.
OKAPI. A vederlo sembrerebbe un incrocio tra una zebra e una giraffa, e si potrebbe pensare di aver preso un abbaglio. Ma l’okapi è un ruminante che vive in Congo, esiste davvero e non è una combinazione di due specie distinte, ma una specie a sé. Ha un il collo lungo e può raggiungere i 2,5 m di altezza.
SAIGA TARTARICA sembra appena uscita da un episodio di Guerre Stellari. In realtà vive sin dall’Era glaciale, ma in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica e alla distruzione dell’habitat e all’intensificarsi del bracconaggio, sono rimasti pochi esemplari.
NARVALO. Se gli unicorni esistessero davvero avrebbero forse le sembianze dei narvali, gli unicorni del mare. I maschi di questo cetaceo sfoggiano una lunga zanna di circa 2,4 m di lunghezza che serve, probabilmente, come sfoggio di virilità. Pur non essendo rari come gli unicorni, anche i narvali sono minacciati di estinzione.

Di bestie rare ci sono centinaia di specie, molte con forme impensabili, tra le tante, svetta il MOLOK ORRIDUS. Pelle giallo rossiccio e “pelato”, è inguardabile fa ribrezzo. Ha il volto pallido sul verde muffa, questo scimmione denota demenza e cattive condizioni psichiche mentre la calvizia da il senso di uno sbandato. Questo scimmione (Cacajao calvus) caratteristico della boscaglia pluviale del Rio delle Amazzoni, prolifera anche nelle zone paludose del Vecchio Continente da noi nelle valle di Comacchio, ma bivacca anche nelle zone paludose della laguna. La caratteristica del MOLOK è il dominus e quindi potere e comando.
È scientificamente dimostrato che i soggetti che prendono il potere hanno molte probabilità di diventare schizofrenici psicopatici.
Si definisce “psicopatico” una persona affetta da gravi disturbi legati all’empatia, incapace di immedesimarsi nella gioia o nel dolore altrui, in grado però di utilizzare qualsiasi mezzo pur di affermarsi con azioni vantaggiose per se stesso, ma dannose a livello sociale.
Questi “colletti bianchi e alcuni verdi” all’apparenza sembrano gente normale, ma sono pericolosi e asociali pur di ottenere potere usano ogni forma di inganni, menzogne e manipolazioni.
Senza tema di smentita il potere dà (davvero) alla testa – Impulsività, disprezzo degli altri, e addirittura si mimetizzano pur di danneggiare il prossimo, con azioni allo studio delle neuroscienze.
Secondo alcuni psicologi il potere può avere sul cervello le stesse conseguenze di una lesione traumatica, chiamato anche “paradosso del potere”: agguantata la carica entrano in una dimensione surreale.
Ci sono esempi eclatanti. Lo stesso Renzi con il referendum sulla Costituzione è stato bastonato. La neuro scienza afferma che il potere riduce la capacità di mirroring.(guardarsi allo specchio)
Di recente uno studio ha dimostrato che gli amministratori unici e/o delegati di grandi aziende spesso li fanno ruotare perché si convincono che sono unici e onnipotenti.

(Il genere umano)