AGRI-GENERATION

Feb 6, 2018 | NEWS

Cominciamo con il dire che il problema del ricambio generazione in agricoltura esiste e va risolto con delle politiche specifiche (tra le quali quelle sulla sburocratizzazione e sull’assegnazione dei terreni sottratti alle mafie). Ma c’è un elemento che va raccolto con piacere, ed è il tipo di risposta che gli under 35 stanno dando ai bisogni del primario.

Nel solo 2017, infatti, sono nate ben 10mila aziende agricole a conduzione giovanile, un numero che assegna all’Italia il primato europeo in questa importante classifica. Tutto questo dice con chiarezza quali sono le intenzioni dei ragazzi e delle ragazze del Bel Paese, ma soprattutto dimostra come loro meglio della politica abbiano compreso i punti di forza da sfruttare per rilancio dell’economia nazionale.

Come sa bene chi legge questo blog, la nostra confederazione ha tra i suoi obiettivi proprio la valorizzazione del contributo dei giovani nel mondo agroalimentare. Il potenziale del loro supporto, infatti, non consente semplicemente di sostituire quello delle generazioni meno giovani senza fare danni al made in Italy, ma è altresì essenziale per sviluppare nuove tecniche di produzione e distribuzione dei prodotti e per continuare ad essere competitivi sul mercato globale.

I numeri sono quindi chiari. L’agricoltura vuole i giovani e i giovani vogliono ‘agricoltura. Ma allora perché non c’è traccia del comparto agroalimentare in nessuno dei programmi politici dei partiti che si stanno sfidando per la guida del Paese? Trovare una risposta è apparentemente difficile, ma lo diventa meno quando, analizzando nel dettaglio la campagna elettorale, ci si rende conto che a mancare non è soltanto la questione agricoltura ma larga parte dei contenuti.