ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: COME FUNZIONA E COSA NON FUNZIONA

Nov 23, 2017 | Dalla Confeuro

Con la riforma della Buona scuola approvata nel 2015 si è deciso di inserire nell’ultimo triennio delle superiori un percorso di studio obbligatorio da svolgere in aziende, enti locali, musei, istituzioni pubbliche e private: sono 200 ore per i licei, 400 per gli istituti professionali. Questo, è spiegato al comma 33 della legge 107, «al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti». Le ore di alternanza sono a tutti gli effetti ore di lezione e possono essere svolte anche oltre l’orario scolastico e all’estero. Questo in corso è il secondo anno dell’alternanza e finora quasi un milione di studenti, tra paritarie e statali, è stato coinvolto.
Le ore di alternanza fanno parte del piano dell’offerta formativa di ogni scuola che sceglie i progetti più adatti all’indirizzo di studio dei propri studenti. La legge istituisce un «Registro nazionale presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura» con «le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza»: lì il preside sceglie e stipula convenzioni e accordi. Alla fine di ogni anno deve redigere una scheda di valutazione sulla struttura scelta.
L’alternanza dovrebbe essere un apprendimento mediante un’esperienza di lavoro. Ma in molti casi la realtà è stata diversa. È successo che i ragazzi venissero «parcheggiati» in una stanza per una settimana o fossero messi a cucinare patate fritte o a servire ai tavoli del fast food che offriva il periodo di alternanza. Un’indagine della Rete degli Studenti con la Fondazione Di Vittorio e la Cgil ha evidenziato come l’alternanza sia «tutta da rivedere» soprattutto per i liceali. Anche prima della Buona scuola, gli studenti degli istituti professionali avevano tirocini e stage nelle aziende. Ma l’obbligo anche per i liceali ha evidenziato la mancanza di preparazione delle scuole che in molti casi hanno «improvvisato» percorsi senza una logica.