È unanime la convinzione che tutti i governi, all’insaputa dei cittadini, per rispondere alle istanze, ma soprattutto per togliere le castagne dal fuoco dei partiti, sono avvezzi a siglare come garanti le “cambiali”. Solo che le garanzie sono a nome degli italiani che pagano le tasse.
Mentre il ministro Padoan battaglia con l’Europa sui decimali e al Senato i sopravvissuti alla “mattanza referendaria”, sono presi dalla legge di bilancio 2018, litigando con emendamenti da poche decine di milioni, l’antipasto della campagna elettorale punta deciso ai miliardi. Quelli che servono a finanziare gli 80 euro per le famiglie con i figli, molto care a Renzi, le pensioni minime a mille euro promesse da Berlusconi nei suoi passaggi televisivi, e il reddito d’inclusione al centro del programma dei pentastellati e per ultimo il mini REI del ministro Poletti.
Quanti siano davvero i miliardi necessari a trasformare il tutto da propaganda a realtà non lo sa nessuno, e già questo la dice lunga: l’unico dato certo, al momento, viene dai Senatori: nel bilancio pubblico di questi soldi non c’è traccia.
Ci pensa l’Istat, a contare le famiglie. Quelle con i figli sono circa 6 milioni e costerebbero intorno ai 6 miliardi. Mentre Boeri conferma che sono poco più di 5 milioni, cioè il 53% del totale, gli assegni per le pensioni di anzianità e vecchiaia che non arrivano a mille euro. Per portarli tutti a mille servirebbero 18 miliardi.
La gara degli spreconi è appannaggio del M5S che di miliardi per il Reddito di cittadinanza, ne spende 20.
Dopo tanto ardire, Poletti comunica che il suo provvedimento, vale solo pochi spiccioli. Scatterà da gennaio: “Il Reddito di Inclusione (Rei) in una prima fase si rivolgerà a una platea di potenziali beneficiari pari a 500mila famiglie. A luglio a regime si pensa di arrivare a 2,5 milioni di persone”. Anche il presidente INPS la pensa come il ministro: “Il reddito di inclusione è una svolta epocale, ma è solo un primo passo. Poi si scaglia contro i sindacati, REI di aver battuto cassa sulle pensioni e non sembrano preoccuparsi di potenziare le misure di contrasto alla povertà.
Dopo una prima verifica questa misura di fatto ha tutto il sapore di una vera e propria mancia elettorale. Stranamente la domanda si presenta a dicembre, ma i richiedenti devono possedere alcuni requisiti stringenti, come ad esempio la presenza in casa di un minorenne, oppure di una persona disabile. Tutto questo fino luglio 2018, dopo i requisiti svaniscono e resta solo il reddito.
Sull’argomento, sempre in tempi di campagna elettorale se ne sentono di stranezze e ardite fantasie, sui pannolini, e tante altre, per finire al reddito d’infanzia.
Dai cittadini più fischi che fiaschi.
“Altro denaro messo a debito dei giovani del futuro e data l’incapacità dei burocrati di individuare famiglie veramente bisognose e meritevoli, saranno aiuti, probabilmente, a parassiti, immigrati e faccendieri”.
“Questi sono impazziti, lasceranno terra bruciata e soprattutto non pensano al paese che così va più velocemente verso la bancarotta; loro ormai sono in agonia e questi sussulti lo confermano, il guaio sta nel fatto che ci stanno trascinando, insieme a loro, nel baratro; della serie muoia Sansone e tutti i filistei”.
“Aspettate a vedere come si rivelerà questo provvedimento. Sarà come il bonus degli 80 euro che “sembrava” il miracolo e poi si è visto che ogni anno affonda e deve essere rinnovato in parlamento altrimenti muore. È servito solo ad accaparrare i voti di quelli che ci avevano creduto. Questo è uguale, faranno domanda in cento, lo daranno a dieci, e l’anno dopo le elezioni lo chiederanno in restituzione a nove.
“Un antico proverbio cinese (mi sembra) recita: “se un uomo ha fame dagli un pesce, ma non insegnargli a pescare” … della serie che l’assistenzialismo perpetuo non ha mai migliorato in modo significativo le condizioni di vita di chi lo riceve e serve solo a mantenere il potere di chi lo promuove.
Consentiteci una riflessione, piuttosto una domanda: “Quali i fortunati che pagheranno le cambiali firmate – Gentiloni – Bossi- Renzi??
Nessuno!! Saranno protestati.