ANIMA O RAGIONE? POPOLO VOTAMI E CAMMINA (Iniziativa Comune)

Ago 8, 2018 | Dalla Confeuro

La fine è un prodotto di un algoritmo, che con sé porta e scandisce i ritmi dell’esistenza. Come, semplificando un programma fatto da qualcuno che distilla il tempo e la ragione. L’unica variante che non è manipolabile si chiama “anima”.

L’Anima esiste ed è un’entità a sé stante integrata e cresciuta dentro un corpo che agisce in stretto rapporto con la mente, ma è un modo di collaborare conflittuale. Una vita non si può spiegare, ma si può certamente aiutare o migliorare se si cammina insieme, toccando i tasti giusti senza essere troppo penetranti e precipitosi. Chi si ostina a non capire, continuando ad ignorare la realtà di un mondo, i cui misteri, sono ancora nascosti solo a chi non vuole vedere e il rumore diventa silenzio ma solo chi sente e continua a mentire, solo perché non vuole sentire.

Questo è ciò che succede, ai piani alti, della piramide, dove in pochi si illudono di dominare gli altri. È qui che pontificano, ordinano, disfano e comandano, buon per loro che considerano i simili animali strutturalmente imperfetti, precari e “vuoti”. E così i vuoti strutturali, in passato colmati dalle grandi narrazioni religiose, ideologiche e politiche, assumono oggi la forma alienante e angosciante della massificazione.

“Ego eimi, io sono” ma resta una semplice affermazione, perché noi umani siamo sempre in cerca di un idolo in cui mettere fede, una sorta di tempio che ci rassicura – come insegna tristemente la storia – finiamo per trovarlo o in persone che si dicono timorati di Dio ma in realtà sono contro di lui e di noi, o in istituzioni umane, giuridiche, politiche, che millantano fede, mentre in realtà sono scandalo e contraddizione, falsi profeti e impostori che raggirano i cittadini. La vita, non è l’esperienza di un momento o di una stagione, ma è parabola dell’intera esistenza, è “perseveranza fino alla fine”- “fino alla fine”, della fine del mondo.

Oggi è in atto una crisi morale in tutto il mondo: “Con il passare del tempo gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, calunniatori, ingrati, sleali e traditori.

Il Tempo della Fine arriva se si è poveri assoluti (come registriamo in Italia – quasi uno ogni dieci italiani, sono in miseria). Così dice l’Istat nel suo report sulla povertà in Italia. E forse è il caso di metterci dentro il naso e di guardare con attenzione, perché in questa crescita degli indigenti emergono in controluce tutti i veri problemi del Paese, le questioni raramente affrontate e mai risolte, nonché le nuove criticità di cui forse la politica si accorgerà tra qualche anno.

Ormai viviamo un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile è diventato oggetto di scambio, il tempo in cui quelle stesse cose che fino a ieri erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, dignità, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto è diventato commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, per il mercato.

Occorre introdurre un’educazione “sentimentale” alla politica, cioè un’altra dimensione in cui non è solo la razionalità a determinare le cose, ma una cultura politica che combini le passioni positive con la razionalità e il contesto che ci circonda. Anche l’indignazione è “passione”, ma negativa se non pone un’alternativa costruttiva.

La politica non è solo lotta per il potere tra professionisti in carriera, come Renzi, Salvini o Grillo, piuttosto è la consapevolezza che la Democrazia significa amministrare con equità, lealtà e rispetto proprio dei Cittadini che la tengono viva, diversamente tutto sarà inutile e la “democrazia” sarà sempre una forma di somministrazione, come per dire “popolo, votami e cammina”.

Gruppo di Cooperazione e di Proposte